Alberto, il santo reggiano festeggiato nella sua chiesa
Le celebrazioni per l’ottavo centenario della morte del patriarca di Gerusalemme culminate ieri in una messa solenne presieduta dal vescovo Camisasca
REGGIO EMILIA. Sant'Alberto, patriarca di Gerusalemme, nato nella Bassa reggiana nel 1149 e ricordato mercoledì scorso a Gualtieri in un convegno dedicato alla sua memoria nell'ottavo centenario della morte, è stato festeggiato ieri anche in città.
I festeggiamenti hanno avuto un momento di particolare solennità nella parrocchia a lui titolata, l’unica censita in Italia con questo nome, in via Alberto Einstein. Nel pomeriggio, alle 16, è intervenuto anche il vescovo Massimo Camisasca che ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica. E’ stata l’occasione per ricordare un illustre concittadino che ebbe grande fama per i numerosi compiti svolti che gli valsero appunto il riconoscimento di Patriarca e protettore della Terra santa e di tutto il Medio Oriente.
Fra gli incarichi assolti spiccano la guida, come vescovo, della città di Vercelli, l'attività di legislatore dell'Ordine Carmelitano, il ruolo di moderatore di controversie fra impero, papato e comuni, fra nazioni cristiane e mondo islamico. Da tutti fu riconosciuto come eccezionale uomo di pace.
Fu il vescovo Beniamino Socche che nel 1956 costituì a villa Ospizio la parrocchia di Sant'Alberto di Gerusalemme, dove nel 1963 fu eretta la chiesa progettata da Osvaldo Piacentini.
Vi si trovano, dedicati al santo, una ceramica realizzata nel 1984 da Francesco Fontanesi e un quadro recente di Enrico Ganassi, mentre in chiesa a Gualtieri è conservata una pala del 1736 di Clemente Ruta.