"Non lasciamoli soli": i vostri messaggi ai giovani di Cortocircuito
La Gazzetta di Reggio sostiene le videoinchieste e il coraggio civile dei ragazzi e ragazze della web tv reggiana
La video-inchiesta di Cortocircuito
Il sindaco: "La ndrangheta a Brescello? Non esiste"
Costa ai sindaci Pd: "Prendete le distanze dai mafiosi"
REGGIO EMILIA. In queste ore, dopo la presentazione della loro nuova video-inchiesta, i ragazzi e le ragazze della web tv Cortocircuito hanno ricevuto molte attestazioni di stima, e inviti ad andare avanti nel loro impegno civile. Messaggi d’incoraggiamento che fanno bene, perché l’isolamento è la spada di Damocle sempre presente, sul capo di chi si espone in prima persona.
La Gazzetta di Reggio appoggia Cortocircuito, come dire... senza se e senza ma. L’impegno del giornale nella lotta alle mafie è stato sottolineato dallo stesso direttore Paolo Cagnan nel suo editoriale d’insediamento, lo scorso primo luglio. Abbiamo così deciso di aprire qui una bacheca nella quale chiunque può postare il proprio messaggio d’incoraggiamento e solidarietà ai giovani di Cortocircuito: non lasciamoli soli, né ora né mai.
ALCUNI MESSAGGI
“Coraggio, preparazione, fare cose difficili con semplicità, avanti così che andate bene”.
Andrea Tagliavini, sindaco di Quattro Castella
“Siete ragazzi coraggiosi. Bravi, avanti così”
Giacomo Bertani Pecorari, responsabile economico Pd Reggio Emilia
“Egr. Sig. Elia Minari, l’inchiesta “La ‘Ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana” è realizzata in modo eccellente. La proiezione ha impressionato tutti i presenti compreso il sottoscritto; il lavoro svolto da lei e dai suoi collaboratori ha evidenziato ancora di più la necessità di sensibilizzazione e richiamare l’attenzione della cittadinanza reggiana sul problema, compito che voi state svolgendo in modo incisivo ed efficace”.
Bruno Bartoli, Presidente provinciale Ordine Commercialisti
“Il vostro impegno d'informazione per la legalità, la lotta contro le mafie e la corruzione che state coraggiosamente portando avanti nel nostro territorio con la professionalità insieme alla buona dose di coraggio che mettete nei vostri cortometraggi ci riempie di orgoglio e sta a dimostrare come la società civile nelle nostra provincia purtroppo stenta ancora parecchio a prendere coscienza sulla pericolosa diffusione del fenomeno della criminalità organizzata che a volte trova sponda nelle istituzioni locali e nella pubblica amministrazione locale e nel mondo delle imprese. In questi giorni come categoria stiamo portando avanti una difficile battaglia per difendere legalità, qualità dei servizi contro la pratica dei cosiddetti appalti a ribasso, che spesso sono terreno di coltura per il dumping contrattuale e illegalità in settori come sanità, igiene ambientale e terzo settore.”
CGIL Reggio Emilia
"In merito alle dichiarazioni, sconcertanti, del sindaco di Brescello e al dibattito che ne è scaturito, vorrei rinnovare in maniera chiara e netta il nostro impegno a difesa della legalità, senza se e senza ma. Vorrei inoltre ribadire la mia piena solidarietà, per gli inaccettabili attacchi ricevuti dal sindaco, ai ragazzi di Cortocircuito, invitandoli a continuare a portare avanti la loro battaglia con la stessa determinazione, lo stesso impegno e coraggio. Noi saremo sempre al vostro fianco."
Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano
“Un sindaco non parla con un condannato in via definitiva per mafia. Almeno, non da solo. Non contribuisce a renderlo un cittadino come gli altri. Non è nemmeno maleducato se non lo saluta. Un sindaco deve rappresentare la legalità davanti ai suoi cittadini, un punto di riferimento a cui chi vuole denunciare, segnalare, confidare le proprie paure può rivolgersi con sicurezza di essere ascoltato e difeso. Io almeno la vedo così”.
Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera e portavoce Pd Reggio Emilia
“Siete un esempio: grazie per l'ottimo lavoro di informazione e di denuncia che state svolgendo.”
Roberto Arnò, Confcommercio
“Sosteniamo Cortocircuito. Un esempio di coraggio, determinazione e passione per la verità!”
Michele Scolari
“Ho avuto il piacere di venire ai vostri incontri e posso dirvi che sono rimasto meravigliato dalla vostra bravura e dalla vostra cultura nel descrivere il fenomeno mafioso, magari ci fossero altri ragazzi come voi. Immensamente grazie del lavoro che fate e un grande sostegno va a tutti voi”.
Giuseppe Imparato
“Bravi davvero ai ragazzi di Cortocircuito per la competenza e il coraggio. Quella che si definisce mafia non è delle persone ma come sappiamo sta nel metodo "il metodo mafioso" che guarda caso lo si trova solo nelle attività delle imprese del sud ma anche e di più nei metodi della politica delle amministrazioni di questi paesi”.
Maurizio Dall’Aglio
“Ammiro da sempre questi ragazzi coraggiosi di Cortocircuito per la loro voglia di fare, denunciare e per la loro partecipazione sociale! Questa volta siamo noi adulti a dover prendere esempio!!! Chi vuol continuare a pensare che qui la mafia non c'è è ora che si svegli!”
Claudia Bucci
“È imbarazzante il quadro che ne viene fuori. E’ intollerabile che un sindaco come quello di Brescello, a proposito di Francesco Grande Aracri, condannato in via definitiva, lo definisca un uomo "molto composto, educato, sempre vissuto a basso livello". E a proposito della mafia calabrese sul suo territorio la liquida con il temine "leitmotiv", usato - sembra lasciare intendere - per denigrare il paese. Invece la 'ndrangheta c'è davvero e il quadro del piccolo centro emiliano che emerge dall'inchiesta "Le mafie di casa nostra" è desolante: è intollerabile che al bar del paese la gente commenti usando frasi come "danno da lavorare". Le infiltrazioni si vincono con la cultura e con il coraggio di dire che c'è qualcosa che non va. E primi tra tutti lo devono fare i sindaci, che hanno il contatto diretto con il territorio.”
Sandro Mandini
“Bravissimi i giovani di Cortocircuito. Scioccante ascoltare il sindaco di Brescello su Grande Aracri: è una persona tranquilla, composta, educata, sono contento che la sua azienda sia riuscita a ripartire. E tanto altro nella loro video inchiesta”.
Anita Guevara
“Ho visto le tre puntate della vostra video inchiesta e, come semplice cittadino, volevo farvi sentitamente i miei complimenti. Mafia e ndrangheta sono probabilmente il problema numero uno del nostro Paese. Vedere quello che avete fatto, riempie il cuore di speranza.”
Michele Arslan
“Ragazzi siete veramente grandi, vi ammiro molto”.
Elisa Franzini
“Coraggio ragazzi! Avanti così! Voi siete il futuro di un'Italia migliore!”
Albertina Tagliavini
“Bravi davvero! Andate avanti cosi! Le cose bisogna dirle tutte! Senza nessuna paura!”
Nicola Operaio
“Cari Amici, da pochi mesi risiedo a Reggio Emilia. Sfogliando la Gazzetta di Reggio (purtroppo il giorno dopo) ho appreso della vostra bella iniziativa di presentazione della video inchiesta sulle mafie nel reggiano; ho cercato il vostro sito, l’ho navigato, ho letto qualche articolo e ho deciso di scrivervi. Per ringraziarvi, innanzitutto, per ciò fate e per come lo fate”.
Carlo Barbieri
La Nota di Libera Reggio Emilia
A seguito della proiezione della video inchiesta “La ‘Ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana” come coordinamento di Libera Reggio Emilia vogliamo innanzi tutto ringraziare i ragazzi di Cortocircuito per l'ottimo lavoro svolto ed esprimere loro piena vicinanza.
A Marcello Coffrini Sindaco di Brescello vogliamo dire con forza che è inaccettabile che un amministratore pubblico stringa la mano e definisca gentilissima una persona come Francesco Grande Aracri, condannato per mafia, nonché fratello del boss dell'omonima cosca condannato più volte per omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione ed altro ancora. Questo atteggiamento di totale sottovalutazione del fenomeno mafioso ci spaventa e ci sconcerta.
Da anni cerchiamo di diffondere una cultura della legalità e una maggiore conoscenza del fenomeno mafioso: è evidente che ci sia ancora molto lavoro da fare ma è altrettanto evidente che i mafiosi vanno denunciati e isolati perché non trovino spazio per i loro traffici illeciti e per questo dovrebbero essere proprio i primi cittadini a dare l'esempio.
La vicenda di Montecchio dimostra come a livello istituzionale esistano ancora preoccupanti sottovalutazioni della presenza mafiosa. La legittima volontà degli amministratori di realizzare opere pubbliche a favore della comunità nel più breve tempo possibile e al minor costo, non può giustificare scelte che possono favorire, direttamente o indirettamente, le mafie. Al primo posto va messo l'impegno per escludere la criminalità organizzata dall'assegnazione degli appalti pubblici.
Condividiamo quindi le parole di condanna del segretario provinciale PD Andrea Costa e chiediamo che a queste seguano provvedimenti e azioni politiche coerenti in tutti gli enti locali della provincia reggiana perché abbiamo visto coi nostri occhi quali danni abbia fatto la sottovalutazione delle mafie in sud Italia e noi intendiamo vigilare e monitorare i nostri territori a fianco dei video giornalisti di Cortocircuito affinché non si ripetano gli stessi pericolosi errori.
Coordinamento provinciale Libera Reggio Emilia
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