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Eterologa, da oggi le coppie possono prenotare una visita

Chiara Cabassa
Eterologa, da oggi le coppie possono prenotare una visita

Il professor La Sala: «Ma non parliamo di liste d’attesa perché è il medico a decidere se si può intervenire»

22 settembre 2014
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REGGIO EMILIA.A partire da oggi le coppie che hanno intenzione di ricorrere alla fecondazione eterologa possono rivolgersi alla segreteria del Santa Maria Nuova e prenotare un appuntamento. «Che non significa - precisa il professor Giovanni Battista La Sala responsabile del centro di procreazione assistita - mettersi in lista d’attesa, ma semplicemente ricevere una consulenza».

Professore, dieci giorni fa la giunta regionale ha licenziato la delibera con le principali linee guida illustrate dall’assessore Lusenti. Quando effettivamente potranno partire i cicli di fecondazione eterologa?

«Entro trenta giorni dal licenziamento della delibera, la Regione si è impegnata a inviare a tutti i centri autorizzati una circolare attuativa della delibera stessa. La settimana scorsa ci siamo riuniti al Santa Maria come centro di procreazione assistita e abbiamo messo a punto una bozza di protocollo che andremo a modificare nel momento in cui avremo ricevuto la circolare regionale. Solo a quel punto potremo presentare il protocollo alla direzione sanitaria. In termini realistici, penso che si arriverà a questo punto alla fine di ottobre».

Parlare di coppie in lista d’attesa è quindi secondo lei prematuro?

«Assolutamente sì. Il fatto è che una coppia può prendere appuntamento per una consulenza ma è il medico che poi deve dare l’autorizzazione in base a precisi parametri. Non sempre è possibile o auspicabile. Solo una volta fatti gli accertamenti e data l’autorizzazione, quella coppia potrà mettersi in lista d’attesa».

C’è chi sta già parlando di emergenza donatori...

«Premetto che l’esiguità dei donatori maschi è un falso problema: in realtà su cento richieste al massimo sono cinque quelle di un donatore maschile e altre cinque quelle di gameti appartenenti a donne giovani. Per il 90% si tratterà, lo dico in base all’esperienza, di donne over 43. Su questo punto ho un mio parere solido che voglio ribadire: la delibera regionale dice che la fecondazione eterologa è gratis ma solo fino ai 43 anni di età mentre la maggioranza delle richiedenti ne ha mediamente tra i 45 e i 46. Su questa discriminazione anagrafica sono in totale disaccordo perché si finisce per escludere proprio quella fascia d’età alla quale si dovrebbe rivolgere la fecondazione eterologa. Inoltre si prevede la gratuità solo per i primi tre cicli di fecondazione, mentre spesso ne occorrono di più. Questi due limiti ridurrebbero la gratuità fino al 10 per cento delle coppie interessate».

Quindi nessuna emergenza al momento?

«E’ plausibile che il problema riguardi l’esiguità del numero di donne disposte a donare ovociti... Ma anche questa è una considerazione, un’ipotesi. A contare sono i dati di fatto. Ma per acere i fatti dobbiamo aspettare».

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