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Tutino ancora contro Seta «Non è degna di Reggio»

Tutino ancora contro Seta «Non è degna di Reggio»

L’assessore in consiglio replica a muso duro alla lettera del presidente Odorici De Franco (Pd) rincara la dose con un’interpellanza: «Offensivo verso gli utenti»

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REGGIO EMILIA. «È una risposta che non ci soddisfa, perché non è all’altezza di una città come la nostra, proiettata in una dimensione internazionale». L’assessore Mirko Tutino non è tenero con Pietro Odorici, presidente Seta. E il consigliere comunale Pd, Lanfranco De Franco, rincara la dose: «È una risposta data con sufficienza e arroganza, offensiva per i cittadini che usano mezzi pubblici che viaggiano così spesso in ritardo. Continueremo a vigilare affiché il trasporto pubblico contribuisca a dare un respiro internazionale alla nostra città nell’anno dell’Expo».

Tanta irritazione è dovuta al fatto che il presidente di Seta ha respinto, più nella forma che nella sostanza, la richiesta di migliorare il sistema di comunicazione ai passeggeri tramite avvisi in quattro lingue: italiano, inglese, francese e arabo. Odorici ha indirizzato la risposta a Michele Vernaci, amministratore unico dell’Agenzia della mobilità, che gli aveva trasmesso la proposta di Tutino rafforzata da una contemporanea interpellanza di De Franco. Il preambolo è secco e liquidatorio: «Il contratto di servizio – scrive Odorici rinfacciando implicitamente agli enti locali di non avere mai imposto tale impegno – non obbliga Seta a dare comunicazioni ai passeggeri in lingua staniera». Eppure sarebbe necessario, almeno, informare tutti i passeggeri dell’obbligo introdotto quest'anno di vidimare i biglietti e gli abbonamenti ogni volta che si sale sull’autobus. Secondo Odorici, sui biglietti non si trova neppure lo spazio per inserirvi tali istruzioni, che è possibile leggere online, in quattro lingue, sul sito di Seta. Tuttavia l’azienda dei trasporti è aperta ad un’altra soluzione: «Siamo disponibili – spiega il presidente – ad apporre una scritta ben visibile in tre lingue (italiano, inglese e francese) nella zona d’accesso al bus, sul lato della porta anteriore». C’è, infine, il problema della dimensione massima dei bagagli che ogni passeggero può portare con sè. Le norme relative si trovano scritte online e all’autostazione di piazzale Europa. «Potremmo – concede Odorici – affiggerle nelle principali fermate, se tali luoghi venissero dotati di espositori di formato A3».

«Non ce n’è bisogno – obietta Vernaci – poichè basterebbe applicare sui pannelli delle fermate degli avvisi plastificati». Ieri in consiglio comunale è toccato poi all’assessore Francesco Notari continuare il dibattito sul trasporto pubblico, rispondendo in maniera sostanzialmente positiva a un’interpellanza di Giuseppe Pagliani. Il capogruppo Forza Italia chiedeva di conoscere l’esatto numero di dipendenti e dei capi delle società dei trasporti, nonchè i rispettivi emolumenti. Inoltre, sollecitava la Giunta a presentare un progetto urgente volto a razionalizzare tali società o a cederne le partecipazioni detenute dal Comune. «Questa fitta rete di società – scriveva polemicamente Pagliani denunciando l'inefficienza del servizio – è buona solo a favorire la formazione e il consolidamento di apparati burocratici, oltre che a favorire la partecipazione di personale politico ai rispettivi consigli d’amministrazione». Notari gli ha promesso di fornire le informazioni richieste non appena raccolti i dati. «Questa Giunta - ha continuato - non ritiene che ci sia più spazio per sovrastrutture inutili e per poltrone legate alla politica. Non vogliamo un capitalismo comunale. Abbiamo già avviato una cura dimagrante. Le nostre priorità consistono nel fare aggregazioni ed anche liquidazioni e cessioni delle società partecipate per ridurre i costi fissi, aumentare l’efficienza, ridurre gli indebitamenti non più sostenibili e migliorare il servizio rimanendo sul mercato».

Luciano Salsi