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Bonaccini promette: ascolterò Reggio

Bonaccini promette: ascolterò Reggio

Il candidato alla presidenza ha incontrato gli amministratori che lo sostengono: «Le politiche di area vasta cambieranno»

24 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. Una Regione che programmi di più e gestisca meno, rispetto a quella di Vasco Errani, un'alleggerimento della burocrazia che imperversa in via Aldo Moro e che "pesa sulle imprese più del fisco", un'accelerazione nella fusione tra i circa 350 comuni emiliano romagnoli e la disponibilità a rivedere il modello di area vasta che vedeva Reggio legata a Modena e Ferrara, per cogliere le indicazioni del sindaco di Reggio secondo il quale di «la nostra città non può prescindere da uno stretto rapporto con Parma e Piacenza».

Queste le carte su cui il candidato alle Stefano Bonaccini ha puntato nell'incontro che ieri ha avuto con i sindaci reggiani che nella quasi totalità hanno scelto di appoggiarlo in vista delle primarie del centrosinistra di domenica prossima.

Insomma una Regione più leggera e disponibile a definire con i sindaci e gli amministratori reggiani le priorità negli investimenti che dovranno essere individuate a breve in una apposita giornata di lavoro. Ma anche la disponibilità a rivedere l'attuale Piano rifiuti regionali «che può essere migliorato» così come la legge sugli accreditamenti per le strutture socio sanitarie, a cui si aggiunge la conferma dell'impegno a realizzare la Cispadana e a triplicare le risorse regionali destinate alla cultura.

L'ex segretario regionale Pd è partito dal tema dell'assetto istituzionale e dalla riforma del Titolo V della Costituzione e la trasformazione delle Province che modifica l'attuale sistema di deleghe tra Stato, Regioni e Comuni, ma poi ha ascoltato molto, consapevole che nella nostra provincia la preoccupazione di una riproposizione del modello regionale che veda tutto ruotare intorno e su Bologna città metropolitana, preoccupa tutti, Reggio in primis.

La riprova ne è stata che nell'affrontare il tema dell'area vasta, a cui sono legate le scelte strategiche, la redistribuzione delle risorse regionali e la realizzazione delle infrastrutture da cui far ripartire l'economia, Stefano Bonaccini ha garantito di essere disponibile a rivedere alcune scelte del passato che non hanno mai convinto i sindaci reggiani.

A partire dalla revisione del piano rifiuti regionale, (in cui le scelte reggiane sono state penalizzate), e confermando l'obiettivo di chiudere le discariche entro il 2019 e avviare processi di chiusura di una parte di termovalorizzatori e inceneritori.

Poi l'ex segretario regionale Pd ha ribadito le tre priorità del suo programma: un patto per il lavoro e la crescita da scrivere assieme alle parti sociali, terzo settore e amministratori, l'impegno alleggerire la burocrazia e la creazione di una apposita task force di esperti esterni, la necessità di ridurre le liste di attesa in sanità, senza escludere, di lavorare il sabato e la domenica.

Roberto Fontanili

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