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«Bus affollati? Non è colpa delle scuole»

«Bus affollati? Non è colpa delle scuole»

Il docente Alberto Sgarbi smentisce Odorici: «Noi da tre anni forniamo indicazioni sugli orari a Seta ma non ci ascoltano»

24 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. Non è vero che sia colpa delle scuole se gli autobus sono sovraffollati. Nella nota pubblicata ieri dalla Gazzetta di Reggio il presidente di Seta Pietro Odorici scrive: «I problemi di questi giorni si registrano perlopiù all'uscita dalle scuole, perché gli orari non sono sempre conformi a quelli comunicati da parte dei dirigenti scolastici in sede di programmazione. Il servizio è stato pianificato in funzione degli orari scolastici definitivi, secondo differenti modalità di afflusso e deflusso degli studenti».

Alberto Sgarbi, il docente dell'istituto Nobili scelto dai presidi reggiani come referente della mobilità delle scuole, smentisce Odorici dimostrando che aveva fornito informazioni precise e tempestive a Sergio Brozzi, direttore d'esercizio di Seta. Fa testo l'e-mail inviata il primo settembre da Sgarbi a Brozzi, oltre che a Michele Vernaci, amministratore unico dell'Agenzia della mobilità, all'assessore Mirko Tutino, ai dirigenti di Tper e a Maurizio Bocedi, coordinatore dei presidi. Vi si legge, fra l'altro: «In merito alle prime due settimane di scuola (dal 15 al 27 settembre) gli istituti osserveranno un orario provvisorio limitato alle 12,50 circa e, pertanto, la necessità di trasporto nella fascia delle ore 14,15 circa è trascurabile, riguardo all’utenza scolastica. Per le linee bus sarebbe auspicabile, nel periodo indicato, spostare le corse bis previste per le 14 nella fascia delle 13». Proprio questo suggerimento è stato ignorato da Seta, che ha programmato i bis sulla base dell'orario definitivo, che prevede l'uscita del settanta per cento degli studenti intorno alle 13 e del 30% verso le 14. I turni degli autisti, infatti, sono rigidamente concatenati e non è facile trasferirli su un'altra fascia oraria. «Capisco - obietta Sgarbi - che l'azienda dei trasporti abbia difficoltà a concentrare tutte le corse bis intorno alle 13, ma dovrebbe dichiararlo apertamente e non addossare la responsabilità alle scuole. Purtroppo è il terzo anno che forniamo, inutilmente, queste indicazioni a Seta».

L'e-mail del primo settembre è corredata da uno schema dettagliato delle provenienze e delle destinazioni degli studenti. Vi sono, inoltre, i dati di quelli che viaggiano in treno, 400 dalla Bassa, 450 dalla Val d'Enza e 500 dalla zona delle Ceramiche. Non manca un'osservazione polemica sull'autostazione, che fu trasferita in piazzale Europa sulla base del piano urbanistico di Campos Venuti: «Dalle destinazioni di arrivo si nota che la posizione del Centro intermodale della mobilità è di scarso gradimento, perchè lontano dalla maggior parte dei poli scolastici». Ad esempio, da Prato arrivano due autobus, uno diretto al Cim e l'altro al polo di via Makallè. Il primo è sempre semivuoto, il secondo stipato.

Luciano Salsi