Dopo lo stop del ministero, tutto fermo in attesa della “Via” e dei finanziamenti
REGGIOLO. «Eppur si muove», verrebbe da dire commentando la situazione della Cispadana, anzi, dell’Autostrada Regionale Cispadana, come si chiama l’associazione temporanea di imprese, composta dalla...
REGGIOLO. «Eppur si muove», verrebbe da dire commentando la situazione della Cispadana, anzi, dell’Autostrada Regionale Cispadana, come si chiama l’associazione temporanea di imprese, composta dalla società Aurobrennero, dalla Coopsette e dall’impresa Pizzarotti di Parma, che ha ottenuto dalla Regione Emilia Romagna l’assegnazione dell’appalto per la progettazione e la realizzazione della nuova Cispadana da Reggiolo a Ferrara con una “dotazione” di partenza di 1.300 milioni di euro nel 2012, oggi già diventati 1,7 miliardi.
Il progetto di massima è ancora al vaglio della Commissione per la valutazione di impatto ambientale che però ha avuto una fase di “stallo” quando uno dei commissari venne arrestato perché coinvolto nell’inchiesta sulla Tav di Firenze, ma lo smacco più grave è venuto dal Ministero dei Beni culturali che il 10 settembre scorso ha dichiarato il proprio parere negativo ad un’opera «che ad incidere pesantemente sulle caratteristiche del paesaggio della pianura emiliana in alcune zone in cui esso è meglio conservato». Un parere che, secondo l’Arc, non è “vincolante”, e quindi la commissione per la Via (Valutazione d’impatto ambientale) potrebbe anche non tenerne conto. Ed eventuali modifiche al tracciato o al progetto potrebbero avvenire anche in corso d’opera. Nel frattempo, però, la società Arc e la Regione (in attesa del nuovo presidente) attendono che il finanziamento della Cispadana entri nella Legge di stabilità che il governo Renzi dovrebbe varare entro la fine dell’anno. (f.d.)