Gazzetta di Reggio

Reggio

Blitz nel laboratorio cinese Azienda a rischio chiusura

di Evaristo Sparvieri
Blitz nel laboratorio cinese Azienda a rischio chiusura

Multa da 30mila euro per un locale scoperto dalla polizia in viale IV Novembre Non rispettava nessuna normativa antincendio: verifiche sui lavoratori

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REGGIO EMILIA. Venti macchine per cucire in un unico locale. Una sola finestra e nessuna norma antincendio rispettata. È il quadro che si sono trovati davanti gli uomini del posto di polizia di via Turri, durante uno dei ripetuti controlli effettuati in zona stazione, che hanno portato alla luce un opificio gestito da cittadini di origine cinese in condizioni al limite della legalità.

I controlli sono scattati dopo una segnalazione arrivata in Questura da parte del comitato Reggio Est, prendendo di mira un locale in viale IV Novembre: una stanza di appena sessanta metri quadri, posta a piano terra di un edificio che dà il suo accesso sulla strada, all’interno della quale è stato trovato un vero e proprio laboratorio tessile in condizioni di profondo degrado. Fra i committenti, soprattutto piccole e medie imprese del settore tessile. Sul posto sono intervenuti non solo gli uomini della polizia, ma anche i vigili del fuoco, nell’ambito di un giro di accertamenti predisposti nel nuovo programma del posto di polizia di via Turri, in collaborazione con altre forze dell’ordine e con gli uffici di igiene pubblica dell’Ausl. Proprio i vigili del fuoco hanno riscontrato cinque violazioni delle normative antincendio. Nel locale, nonostante oltre venti macchine per cucire, c’erano solo una via d’uscita e una finestra, per di più oscurata. Per questo motivo è scattata una sanzione pari a circa trentamila euro, nei confronti del proprietario del locale e del titolare del laboratorio. Nel momento del controllo, all’interno dell’opificio c’erano tre persone al lavoro: tutti cittadini di origine cinese che sono stati identificati e che, stando ai primi controlli, sarebbero in regola con il permesso di soggiorno. Da parte della polizia sono ora in corso ulteriori accertamenti per verificare la regolarità delle loro posizioni lavorative.

Per il laboratorio è scattata per il momento una diffida che potrebbe portare anche alla notifica di un provvedimento di chiusura.