Gazzetta di Reggio

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PENSIONI E PRESSIONE FISCALE

Cisl: il 44% dei pensionati vive in semipovertà

L’allarme lanciato dal segretario generale Semper sulla base di un rapporto del Cupla

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REGGIO EMILIA. «Ora è certificato, i pensionati non ce la fanno più. Ancora una volta la conferma di ciò che come sindacato pensionati stiamo denunciando da tempo senza però esser presi con la dovuta considerazione». Con parole esplicite Luciano Semper segretario generale Fnp-Cisl Reggio Emilia, commenta gli ultimi dati del rapporto sul potere di acquisto delle pensioni dal titolo “Politiche fiscali, indicizzazione e progressivo impoverimento delle pensioni” realizzato dal Cupla in collaborazione con il Cer (Centro Europa ricerche), presentato ieri a Roma. «Osservando i dati- continua Semper- compare un quadro di costante e progressivo decadimento del potere di acquisto delle pensioni, con un crescente impatto fiscale dovuto in gran parte all’aumento delle addizionali locali. Inoltre, solo per l’effetto del prelievo fiscale, le pensioni più basse hanno avuto una perdita del potere d’acquisto stimata intorno al 4%. A questo dobbiamo aggiungere il mancato adeguamento delle pensioni al costo della vita e potete ben capire come la situazione si possa essere aggravata negli ultimi anni».

Dal quadro presentato emerge come soprattutto i pensionati più poveri siano quelli a pagare in modo più pesante la mancata adeguazione del sistema pensionistico al costo della vita. L’area del disagio sociale si sta ampliando comprendendo fasce di popolazione sempre maggiori, in particolare tra quei 7,4 milioni di pensionati, il 44% del totale, che vivono in semipovertà. «Come sindacato confederale - aggiunge Semper - abbiamo appena presentato una piattaforma per la crescita che prevede interventi mirati nei confronti della situazione di difficoltà che viviamo in questo momento storico. Siamo costretti ad affrontare una crisi che perdura da anni e per questo c’è bisogno di unità tra le categorie, ma anche uno spazio di iniziativa comune tra rappresentanza sociale ed istituzioni, per evitare ciò che vediamo emergere da questo rapporto: una pressione fiscale locale che colpisce in particolare le fasce più povere della popolazione».