Gazzetta di Reggio

Reggio

Fiaccadori, le ragioni del divorzio

Nella lettera inviata al segretario Costa, le divergenze sul futuro di Festareggio

25 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. E' una separazione civile e garbata, ma così netta da assomigliare a una rottamazione consensuale. Ermete Fiaccadori, patron dimissionario di Festareggio, l'ha formalizzata martedì sera consegnando la lettera di rinuncia nelle mani di Andrea Costa, segretario del Pd. L'ha fatto a più d'una settimana dalla conclusione della kermesse e alla vigilia del Festone in programma da ieri sera a sabato ancora al Campovolo. «Non ho voluto comunicare prima la mia decisione - spiega lo storico direttore della festa del Pd - per non alimentare illazioni e polemiche». Sulle ragioni della sua scelta Fiaccadori mantiene il riserbo. Non è un mistero, tuttavia, che il modello di manifestazione da lui sostenuto per anni sia ormai troppo impegnativo, anche a causa del dimezzato finanziamento al partito. Il partito ha quindi deciso di studiare una formula diversa. Fiaccadori ne ha tratto le conseguenze: se si cerca un modello di festa più sostenibile, è bene che il Pd, con il ritiro del direttore, sia messo nelle condizioni di massima libertà per poterlo trovare. Costa gliene dà atto e gli rende l'onore delle armi: «Il suo - dice - è un gesto di generosità verso il partito. Fiaccadori, nonostante le dimissioni, rimane a disposizione per dare il suo contributo all'organizzazione delle feste. E' una persona straordinaria. Ha un ottimo rapporto con i circoli e i volontari. Per ventidue giorni è vissuto al Campovolo, chiudendo ogni sera i conti. S'è speso con generosità e lo dobbiamo ringraziare».

Ora, però, la macchina del partito si sta per rimettere in moto proprio per risolvere il problema di Festareggio: «Dobbiamo incominciare subito - spiega Costa - a discutere con i circoli su dove e come tenerla l'anno prossimo. E' necessario prendere presto le decisioni». Fra le possibilità si parla di Villalunga o della vecchia Gorganza... «Si tratta - obietta Costa - di ipotesi giornalistiche. Dovremo studiare diverse formule, senza escludere il Campovolo. Qualunque sia, la soluzione dovrà soddisfare tre requisiti: essere sostenibile sotto il profilo dei costi, condivisa con i volontari e tale da replicare le 280mila presenze registrate quest'anno».

Luciano Salsi