Piastrelle, produzione stabile ma l’export aumenta del 3%
BOLOGNA. Se i dati attuali verranno confermati, il 2014 potrebbe davvero essere considerato l’anno della ripresa per la ceramica italiana. Numeri in crescita come questi non se ne vedevano da un po’,...
BOLOGNA. Se i dati attuali verranno confermati, il 2014 potrebbe davvero essere considerato l’anno della ripresa per la ceramica italiana. Numeri in crescita come questi non se ne vedevano da un po’, almeno dal 2009.
Quelli forniti da Emilio Mussini, presidente della Commissione attività promozionali e fiere di Confindustria Ceramica durante la conferenza stampa internazionale al Cersaie, sono i dati aggiornati e mostrano come nel 2014 la produzione ceramica italiana abbia registrato un +5/6% (oltre 380 milioni di mq), con vendite stabili trainate dall’export che viene stimato per quest’anno in un netto +3% (395 milioni di mq). In valore, le vendite sono attese a 4,9 miliardi di euro (+3%) e gli investimenti in aumento di oltre il 10% «a testimonianza dell'impegno del settore nei confronti dell’innovazione di processo e di prodotto».
Un aumento produttivo così elevato fa ben sperare. «L’Italia – ha concluso Mussini – si conferma leader nel commercio internazionale di piastrelle di ceramica in termini di valore, con una quota di mercato di oltre il 30%».
Alla conferenza, presso il Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna, partecipavano oltre a Mussini, 200 operatori dell’informazione italiani ed esteri, Armando Cafiero, dg di Confindustria Ceramica, Luciano Vecchi assessore alle attività produttive della Regione, Roberto Luongo dg di Ice, Agenzia per il commercio estero, che ha sottolineato in modo estremamente positivo la voglia di riscatto dimostrata dalle imprese, a testimonianza della grande vivacità dell'intero settore manifatturiero italiano, soprattutto quello ceramico. «Il mercato - ha aggiunto Francesco Dal Co dello Iuav di Venezia - non può farcela senza una cultura che lo sostenga: è per questo che ogni anno Cersaie invita professionisti di settori legati alla ceramica, architetti, ingegneri, storici dell’arte e dell'architettura». Una strategia, quella di coinvolgere gli “influenzatori” del pensiero e del gusto, lanciata da anni e a lungo termine rivelatasi efficace.