Dal duomo di Guastalla emergono due antiche statue
L’importante rinvenimento è avvenuto durante i lavori di restauro, le opere risalirebbero all’epoca dei Gonzaga
GUASTALLA. Una scoperta incredibile che circonda di un’attesa ancora maggiore la riapertura del duomo di Guastalla, in programma oggi e domani in via eccezionale, in concomitanza con la diciottesima edizione di “Piante e animali perduti”.
Nel corso dei lavori di restauro all’interno della principale chiesa del capoluogo, infatti, è avvenuto un importante ritrovamento: al fianco dell’altare, nel transetto di destra ai lati della grande ancona in stucco ottocentesca, sono emerse, sotto un tamponamento di mattoni che presentava lesioni, due nicchie con statue a grandezza quasi naturale. Raffigurano probabilmente due profeti, uno è quasi integro (manca soltanto una parte delle braccia), l’altro manca della testa. Le nicchie hanno il catino a valva di conchiglia e presentano tracce di dorature coperte da una successiva tinta bianca.
Il rinvenimento è di fondamentale importanza poiché si tratta, con ogni probabilità, di una parte dell’ancona dell’altare dei Gonzaga, realizzato per Ferrante II Gonzaga dal famoso pittore cremonese Bernardino Campi nel 1588. I Gonzaga, infatti, erano soliti seguire la messa da un piccolo ambiente sopraelevato adiacente al transetto, da una finestrella che si trovava proprio a fianco del loro altare. La scoperta risale al primo pomeriggio di mercoledì e ha provocato piacevole stupore tra gli addetti ai lavori, che si sono subito fermati per non danneggiare quanto appena scoperto. Tra questi, l’architetto Mauro Severi, che segue le varie operazioni di restauro.
«È stata subito avvisata la Soprintendenza – spiega Luciano Alfieri, segretario generale del comitato per il restauro – e nei prossimi giorni giungeranno degli esperti. Saranno loro a dirci come dovremo comportarci con queste due statue: sicuramente abbiamo avuto una bella fortuna nel trovarle proprio in questi giorni, quando tanta gente tornerà a rimettere piede nella cattedrale. Siamo felici che in tanti possano osservare da vicino i risultati dei lavori svolti in questi anni».
Analoghi saggi compiuti dalla parte opposta del transetto hanno inoltre rivelato le tracce di una nicchia del tutto simile a quella dove sono state rinvenute le raffigurazioni dei due profeti, priva tuttavia di statua. «La scoperta – aggiungono i componenti del comitato – è ancora limitata a saggi preliminari, ma tutto lascia supporre che la medesima situazione decorativa, ormai in gran parte perduta, fosse stata realizzata anche sull’altro transetto. In una lettera al Duca del 1588 il Campi chiedeva infatti il permesso di costruire un’altra ancona su commissione dei canonici. Il dato è particolarmente importante perché, finora, non si conosceva nulla su questi altari, che certamente avevano una decorazione molto complessa e costituivano uno degli episodi artistici più rilevanti della chiesa gonzaghesca».
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