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«Evitiamo il quarto governo Errani»

«Evitiamo il quarto governo Errani»

REGGIO EMILIA. «Bonaccini? Con lui ci sarebbe il quarto governo Errani». È stato il primo a scendere in campo, non mettendo mai in discussione la sua partecipazione alle primarie. Anche quando le...

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REGGIO EMILIA. «Bonaccini? Con lui ci sarebbe il quarto governo Errani». È stato il primo a scendere in campo, non mettendo mai in discussione la sua partecipazione alle primarie. Anche quando le voci di un “briscolone” calato dall’alto diventavano più insistenti. Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì, è considerato sin dall’inizio l’outsider di questa tornata di primarie in programma domani.

Balzani, qual è la sua priorità per la Regione?

«La priorità? È quella di cambiare paradigma su tutto ciò che fino ad oggi è stato basato su un complesso politico-burocratico che ha centralizzato i grandi temi regionali. Secondo me, invece, bisogna partire dai territori, neutralizzando e cercando di smontare il sistema attuale dal di dentro: ormai la burocrazia è diventato un pezzo della politica e viceversa. E credo che l’uso burocratico della politica abbia rafforzato le derive del sistema, evitando trasparenza e un buon rapporto tra costi e benefici. Serve una rivoluzione».

In caso di elezione, quale sarà il suo primo atto da governatore?

«Prescindendo da atti di carattere strutturale, sarà quello di riprendere in mano il Piano regionale di gestione dei rifiuti alla luce dello Sblocca-Italia, per impostare un’azione di limitazione dell’incenerimento nel medio periodo e una affermazione di un’economia circolare per il recupero di materia. Si tratta di un’operazione che è già possibile: c’è un piano alternativo già presentato in Regione, che prevede una riduzione degli inceneritori. È stato presentato da varie amministrazioni, ma poi l’Assemblea legislativa è decaduta. Farei anche un Libro bianco sulla sanità, per contrastare la gestione verticistica che c’è stata finora».

Cosa farà per diminuire i costi della politica?

«Diciamo che una parte è già stata fatta, con una serie di interventi in questi anni che hanno affrontato questo tema. Da parte mia, sarei per eliminare in assoluto tutte le spese discrezionali, quelle che si prestano a interpretazioni dubbie, dove ci può essere il sospetto che siano surrettizie alle forze politiche. Bisogna eliminarle in toto, in maniera che i consiglieri abbiano solo il loro stipendio, punto e basta. Quei benefit che possono sembrare un sussidio indiretto alla politica bisogna toglierli. Bisogna eliminare il problema alla radice».

Perchè dovrebbero votare lei e non il suo sfidante?

«Perchè con Bonaccini si avrebbe esattamente un “Errani quater”, sarebbe il quarto governo Errani».

Se domani dovesse perdere?

«Sicuramente continuerò la mia battaglia per i principi che ho esposto in questa campagna elettorale, che sono quelli di una effettiva e radicale trasformazione della politica. Continuerei in tutte le forme civili consentite, ma non farei nessuna richiesta di posti al mio avversario. Piuttosto, cercherei che le mie idee e le persone indipendenti a me vicine condizionino le scelte della Regione».

Queste primarie sono a rischio flop. Lei cosa si aspetta?

«Le Parlamentarie in Emilia Romagna portarono centomila persone al voto. Credo che se non si dovesse raggiungere questa soglia minima si rischi il flop. Ma credo anche che queste primarie sono state messe in sordina dal partito per troppo tempo. Non si sapeva mai se c’erano: il Pd e il centrosinistra non hanno fatto proprio tutto per renderle note. Io mi ero invece “accanito” con questa opportunità e ritengo che se arriviamo a centomila voti sarà un risultato interessante. Se non ci arriviamo, invece, ci dovremmo porre il problema di come sono state organizzate. E in questo caso servirà una seria autocritica per tutta l’organizzazione del Partito democratico». (e.spa.)