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Autistica maltrattata? No, fu tutto un equivoco

Autistica maltrattata? No, fu tutto un equivoco

Il caso finisce con una stretta di mano fra l’educatrice e la guardia giurata

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REGGIO EMILIA. E’ finita con una stretta di mano davanti al giudice, Dario De Luca, il caso della bambina autistica “cacciata” – si disse all’epoca dei fatti – dalla mensa della Cir, al Centro Commerciale Meridiana. A scambiarsi il gesto di conciliazione sono stati la guardia giurata Antonio Bonocore che, nel 2010, finì nell’occhio del ciclione, anche mediatico, e l’educatrice che quel giorno accompagnava la bambina, Maddalena Mauceri, dell’associazione Aut Aut.

L’occasione è stata l’udienza preliminare per il reato di diffamazione, che il vigilante contestava all’educatrice. E finito con tante scuse, di conseguenza, il ritiro della querela. Così come anche il procedimento a carico dell’uomo, avviato a suo tempo per quell’episodio finito sotto accusa, fu archiviato.

Tutto risale al giugno del 2010, quando la donna e la bambina erano alla mensa. Per la piccola, affetta da autismo, era l’avvio di un percorso per affrontare le sue difficoltà in un luogo frequentato. Con metodi che, però, alle persone presenti erano apparsi bruschi. Al punto che la guardia stessa era intervenuta.

Da lì, nacque un caso che finì poi all’attenzione di giornali e televisioni, anche nazionali (finì sotto i rifletti di una trasmissione Mediaset di Barbara D’Urso). Perchè la donna interpretò l’intervento dell’uomo come la volontà di cacciare lei e soprattutto la bambina dal locale perché autistica. Qualcosa che Bonocore, invece, aveva sempre respinto. Spiegando, invece, di essersi avvicinato perchè preoccupato dalla situazione e sottolineando che non era stata sua intenzione allontanarla dal locale.

Ci sono voluti quattro anni, ma alla fine quella situazione che tanto aveva fatto discutere è finita con un chiarimento. E una pace sancita non solo dalla stretta di mano.

Bonocore - che all’epoca venne denunciato ma che ben presto aveva visto finire con un’archiviazione la procedura - ha accolto le scuse dell’educatrice, difesa dall’avvocato Costantino Diana, che lui stesso aveva provveduto a denunciare per il reato di diffamazione dopo che la stessa aveva raccontato la sua versione dei fatti a televisioni e giornali.

Tali scuse sono state verbalizzate dal giudice, che dunque ha preso anche atto della volontà della guardia giurata, rappresentato dagli avvocati Giuseppe Pagliani e Libero D’Indecco, di ritirare la querela. Ponendo, dunque, la parola fine su un episodio che, a questo punto, sembra doversi ricondurre a un grande fraintendimento, da una parte e dall’altra.

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