Gazzetta di Reggio

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Rosta e Pappagnocca diventano Zona 30: traffico soft e sicuro

Rosta e Pappagnocca diventano Zona 30: traffico soft e sicuro

Nella nuova mobilità sono stati investiti 98mila euro Sono 6.300 i residenti dei due quartieri cittadini

28 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. Una mattinata di festa, quella di ieri, per i quartieri Rosta Nuova e Pappagnocca, a sud di Reggio, dove il sindaco Luca Vecchi e l'assessore alle Infrastrutture e Beni comuni Mirko Tutino hanno inaugurato la nuova Zona 30. «Dotiamo questa zona di Reggio, nata e sviluppatasi dal dopoguerra in maniera nel complesso armoniosa - ha detto il sindaco Vecchi - anche di regole e azioni di moderazione della velocità. Il traffico soft, quello di pedoni e ciclisti, e la sicurezza sono per noi sono prioritari, quanto la qualità urbana. Quest'ampia area di rispetto, crediamo potrà favorire maggiormente la sicurezza e una dimensione del muoversi a misura di persona e di quartiere. E' fra le Zone 30 più estese in Italia, dato che coinvolge un'area in cui abitano 6.300 residenti ed è stata creata attraverso un percorso partecipato e con la condivisione dei progetti da parte dei cittadini».

L'assessore Tutino ha sottolineato a sua volta come «questa nuova Zona 30 influisce direttamente sulla sicurezza di un numero rilevante di residenti, una quantità fra le più alte nel nostro Paese, se paragonata con esperienze di altre città, fra l'altro molto più grandi della nostra. Altro aspetto non secondario: è una delle Zone 30 introdotte simultaneamente su più quartieri. La nuova mobilità del quartiere, che ha introdotto anche interventi di moderazione del traffico e di messa in sicurezza dei percorsi pedonali, è stata realizzata con un investimento di 98mila euro, metà dei quali resi disponibili dal Comune e metà dalla Regione Emilia-Romagna».

La festa è iniziata alle 10 in via Petrolini con una camminata attraverso le vie e gli spazi oggetto di intervento: via Petrolini, via Torricelli, parco del Noce Nero, via De Gasperi, via Medaglie d'oro, via Wybicki e piazza Neruda. Erano presenti numerosi cittadini e circa 350 alunni delle scuole Pertini e Marco Polo.

Il progetto ha comportato la riorganizzazione della sosta su via Wybicki per restituire i marciapiedi ai pedoni, opere di moderazione del traffico e la messa in sicurezza di attraversamenti e incroci a beneficio dei 6.300 residenti del quartiere (quindi con una spesa pro capite per la sicurezza stradale di meno di 15 euro). L'intervento è il risultato delle istanze presentate dai residenti negli ultimi anni riguardo la viabilità in diversi punti del quartiere, dove venivano segnalate velocità eccessive e scarsa sicurezza degli utenti più deboli della strada, ovvero ciclisti e pedoni. La creazione di una zona 30 ha permesso, attraverso una riqualificazione a basso impatto, di ridisegnare spazi e percorsi rendendoli più sicuri per tutti, intervenendo in particolare sulla velocità dei veicoli. Nelle zone 30, le velocità delle auto diventano infatti compatibili con quelle dei pedoni e delle biciclette, che possono tranquillamente condividere, seguendone le regole, lo spazio stradale.

La velocità è la principale causa di morte e ferimento grave negli incidenti stradali. Ad esempio, mentre la probabilità di morte per un pedone investito a 50 km orari è dell'80%, a 30 km/h scende al 15-20%. Gli studi realizzati in Italia e all'estero sulla Zone 30 hanno inoltre evidenziato gli effetti positivi di questo tipo di interventi. Nella nostra città, le Zone 30 oggi si estendono su 90,6 chilometri, coprono il 16% della rete viaria del centro urbano di Reggio Emilia e interessano il 21% delle residenze dei reggiani. Il Pum (Piano urbano della mobilità) prevede l'estensione delle Zona 30 a tutto il centro cittadino, lasciando a 50 chilometri orari il limite di velocità nelle vie di maggior traffico.