Gazzetta di Reggio

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REGGIO EMILIA

Caso Drammis ancora scintille in Sala del Tricolore

Caso Drammis ancora scintille in Sala del Tricolore

La maggioranza del consiglio comunale ha respinto ieri due ordini del giorno del Movimento 5 Stelle per cambiare i criteri di scelta degli scrutatori

29 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. Continua a tenere banco, in Sala Tricolore, l'inchiesta della Procura sui brogli in un seggio alle ultime amministrative che ha portato alla denuncia del presidente del seggio 7 Pietro Drammis.

Sono stati infatti bocciati in Consiglio comunale - tra le polemiche due ordini del giorno presentati dal gruppo del Movimento 5 Stelle per cambiare i criteri di scelta degli scrutatori e dei presidenti di seggio.

"L'obiettivo della nostra proposta - hanno spiegato i consiglieri grillini - è quello di ridurre il più possibile il rischio di brogli, interrompere i rapporti familiari e di nepotismo ai seggi.

Oltre a questi proposta abbiamo chiesto l'introduzione di una selezione degli scrutatori prioritariamente rivolta a disoccupati con famiglie numerose, venendo quindi incontro a quelle famiglie con problemi economici.

Purtroppo il Partito Democratico ha deciso di bocciare entrambe le proposte adducendo come motivazione che il sorteggio degli scrutatori non garantisce una qualità dei soggetti selezionati. Questo - concludono i grillini - nonostante i recenti brogli al seggio n. 7, in cui nessuno scrutatore si è minimamente accorto della manomissione di 31 schede".

Il Pd ha spiegato così, con il capogruppo Andrea Capelli, la decisione di bocciare i due ordini del giorno: La commissione elettorale dovrà riunirsi, nel rispetto della legge, entro 30 giorni prima delle elezioni (23 ottobre). Per questo motivo abbiamo respinto le motivazioni d'urgenza della discussione oggi in consiglio comunale di queste proposte".

Secondo Capelli "la commissione elettorale deve darsi il giusto tempo per un buon lavoro di approfondimento dei termini di legge entro cui proporre nuovi criteri di nomina degli scrutatori affinchè questi gravi episodi non si verifichino più".

Ma la contrarietà del Pd è anche nel merito: "Il criterio indiscriminato del sorteggio - ha detto Capelli - non sia garanzia sufficiente per il risultato finale del corretto svolgimento delle operazioni di voto. I membri della commissione elettorale, tra cui Ivan Cantamessi del M5S che oggi ha presentato gli ordini del giorno che abbiamo respinti, si prendano la responsabilità del ruolo che gli è stato affidato dal consiglio comunale, senza boutade populiste e di facile annuncio".

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