Falsi documenti, 500 permessi di soggiorno rifiutati
Dall'inizio dell'anno l'ufficio immigrazione ha denunciato 96 persone, scoperti posti di lavoro inesistenti e finte residenze
REGGIO EMILIA. Residenze false, posti di lavoro inesistenti e passaporti contraffatti. E' quanto stanno scoprendo gli uomini dell'Ufficio Immigrazione della questura, guidato dal dirigente Francesco Baiano.
Dall'inizio dell'anno, sono state denunciate 96 persone. Sono 182 i provvedimenti di espulsione notificati, 16 gli accompagnamenti alla frontiera e 11 quelli al Cie. Inoltre, sono stati 500 i permessi di soggiorno rifiutati.
Gli investigatori hanno scoperto che in almeno un terzo degli oltre 400 alloggi controllati non c'erano i residenti che risultavano. Così come hanno accertato che i luoghi di lavoro denunciati sulle carte, in molti casi non esistevano. Si parla di laboratorio gestiti da cinesi, ma anche imprese di volantinaggio: tre quelle scoperte a Reggio, le cui titolari sono donne di nazionalità lituana. Quando la polizia è andata a controllare nelle sedi, non c'era niente. A insospettire gli investigatori, era stato il fatto che le neo ditte con oltre 30 assunti non avessero mai fatto alcun versamento prevvidenziale o fiscale. Così come il fatto che gli assunti, tutti indiani e pachistani, si presentassero in questura per chiedere il permesso di soggiorno dopo pochi giorni dall'assunzione.
Sul fronte passaporti, inoltre, il nuovo strumento della questura - un dispositivo tecnologico chiamato 750 Device Regula - ha già scovato qualcosa come 13 passaporti contraffatti.
Bilancio anche per l'operazione Mare Nostrum: sono 360 i profughi arrivati a Reggio. Di questi, 144 se ne sono già andati, ma 216 sono qui e per loro la quarta sezione si sta occupando delle carte necessarie al permesso di soggiorno per asilo politico.