«L’Appennino si rilancia puntando sull’agricoltura»
Castelnovo Monti: partecipazione record alla tre giorni della fiera di San Michele La senatrice Pignedoli: «Serve una nuova rete a sostegno dei produttori»
CASTELNOVO MONTI. Anche ieri, nell’ultima giornata, la Fiera di San Michele ha confermato di essere una delle più riuscite degli ultimi anni: grazie al bel tempo che c’è stato per tutti e tre i giorni, cosa piuttosto rara per questa stagione, sono stati migliaia i visitatori riversati nel capoluogo appenninico per apprezzare la storica kermesse autunnale e, insieme, l’ambiente e il paesaggio all’ombra della Pietra di Bismantova.
Tutto ieri le strade e le piazze principali hanno registrato grandi affluenze, e sono stati tanti gli espositori che hanno espresso all’amministrazione comunale la propria soddisfazione per l’andamento delle vendite sull’arco dei tre giorni. Grande interesse hanno riscosso anche i convegni, sia quelli che hanno anticipato la fiera che quello di ieri mattina, andato in scena nei locali della Protezione Civile in via dei Partigiani. Un convegno che, quindi, ha avuto luogo nel cuore più rurale e antico di San Michele, e che ha sviluppato il tema “Agroalimentare: futuro export” che ha visto la partecipazione di Enrico Bini, sindaco di Castelnovo, Lucia Attolini, assessore alle Attività Produttive, Angelo Rossi, coordinatore di Clal.it. In quello intitolato “Dinamiche dell’export nel settore lattiero caseario”, invece, ha partecipato Maurizio Moscatelli, direttore commerciale Granterre-Parmareggio; Giorgio Medici, della Cantina Medici Ermete, ha affrontato il tema “Il lambrusco nel mondo, tra qualità e distintività territoriale”. Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato, ha invece parlato al convegno che ha sviscerato il tema “Un piano Export per il made in Italy”. L’evento ha visto una buona partecipazione di pubblico, con anche numerosi agricoltori , e dai relatori è emersa la necessità di guardare al futuro con progetti lungimiranti che considerino l’azienda agricola come vera e propria impresa moderna e all’avanguardia.
«L’agricoltore-imprenditore – hanno sottolineato i relatori – deve tornare ad avere un ruolo centrale in tutte le fasi dalla produzione alla vendita e commercializzazione dei prodotti». «Questi aspetti sono ormai un’esigenza di tutti noi – ha spiegato Leana Pignedoli – da non delegare, ma da affrontare subito. L’unica opportunità di sopravvivenza ormai è fare export: i dati dicono che c’è ancora spazio in questo settore, quindi è necessario agire subito con la creazione di una nuova rete che sostenga i produttori, che non li lasci soli e li accompagni, lasciando però a loro la guida del timone. Va superata anche la forte frammentazione che caratterizza i marchi – ha aggiunto – e su questo sta già ragionando il governo. Importante è poi l’individuazione di nuovi professionisti con competenze specializzate che riescano ad accompagnare i produttori all’estero».
Del resto anche la Fiera ha evidenziato, senza se e senza ma, l’interesse che c’è verso le produzioni tipiche locali: lo stand della Latteria del Casale in piazza Peretti, per esempio, ha visto un enorme successo vendendo ben 43 forme del Parmigiano Reggiano di sua produzione. (l.t.)