La bimba esclusa da scuola trova posto alla Leopardi
Dopo la diffida inviata dall’avvocato Pisanello alle autorità scolastiche e la lettera delle assistenti sociali, arriva l’ok dall’istituto comprensivo Kennedy
REGGIO EMILIA. Sembrava impossibile che non si potesse trovare un banco, in tutta la città, per l'alunna nigeriana trasferita da Sant'Ilario d'Enza, dove aveva frequentato la prima e la seconda elementare. In effetti la soluzione è stata trovata ieri subito dopo che la Gazzetta di Reggio on line aveva denunciato il caso. Non è una delle tre scuole a tempo pieno degli istituti comprensivi Lepido e Manzoni, a cui era stata chiesta l'iscrizione, ma la madre è soddisfatta. Da domani la bambina potrà seguire le lezioni all'istituto comprensivo Kennedy, in una classe terza della scuola a tempo pieno Leopardi. L'avvocato Carmen Pisanello, che venerdì aveva inviato una diffida alle autorità scolastiche, riferisce: «La madre è contentissima, anche se l'alunna ha perso i primi quindici giorni di lezione. S’è subito recata alla segreteria dell'istituto Kennedy per formalizzare l'iscrizione». I dirigenti di Lepido e Manzoni sostengono che nelle loro scuole non c'era posto per accogliere la bambina, ma negano di averle chiuso le porte in faccia. «L'alunna - spiegano - non è stata respinta, ma presa in carico dall'istituto Lepido».
«La madre - riferisce il Comune - aveva presentato domanda d'iscrizione ai due istituti alla fine d'agosto. Le assistenti sociali hanno ripetutamente sollecitato una risposta. Non ricevendola hanno inviato martedì scorso una lettera all'Ufficio scolastico provinciale». I dirigenti scolastici sostengono che le sollecitazioni erano superflue, poichè fin da subito s'erano preoccupati di cercare una soluzione che ha richiesto tempi tecnici lunghi. «In realtà - obietta Pisanello - non ci era stata data alcuna informazione scritta sulla presa in carico della bambina». Il caso dell'alunna nigeriana è complicato dal fatto che la madre si trova in affidamento ai servizi sociali in alternativa a una pena da scontare. Il Comune non le ha potuto certificare la residenza perchè è senza permesso di soggiorno. I servizi sociali avevano affidato la bambina ad una famiglia di Sant'Ilario. La madre, però, ha insistito per riavere con sè la figlia. L'autorizzazione è arrivata in agosto. Solo allora si è potuta presentare la domanda di trasferimento dell'alunna a Reggio. La madre, che non ha un'auto, aveva chiesto che venisse iscritta in una delle scuole a tempo pieno più vicine, cioè quelle degli istituti Manzoni e Lepido. La domanda di chi ha la residenza viene di norma accettata, ma quella di una non residente, presentata in ritardo, si è scontrata con il sold out delle classi richieste.
Luciano Salsi