Gazzetta di Reggio

Reggio

Treni in ritardo il sindaco Carletti lancia l’ultimatum

di Martina Riccò
Treni in ritardo il sindaco Carletti lancia l’ultimatum

Bibbiano: i pendolari in ritardo di 45 minuti, gli studenti di 15 «Se Tper e Fer non garantiscono la qualità, vadano a casa»

2 MINUTI DI LETTURA





BIBBIANO. È furente il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti perché, ancora una volta, un semplice spostamento tra Ciano e Reggio Emilia è diventato un viaggio della speranza. Non basta doversi alzare presto, attendere il treno per minuti interminabili lungo la banchina (sotto il sole cocente d’estate e sferzati dal vento gelido d’inverno), e sedersi in carrozze vecchie e logore, dove spesso l’aria condizionata o il riscaldamento non funzionano e i finestrini sono bloccati. Studenti e pendolari, infatti, devono fare anche i conti con i ritardi, che scombinano, puntualmente, tutti i piani.

L’ennesimo incoveniente di questo tipo si è verificato ieri: il treno regionale 835, la cui partenza da Ciano era prevista per le 7.17 e l’arrivo a Reggio per le 8.05, ha avuto ben 45 minuti di ritardo. «Quello – spiega il sindaco Carletti – è il treno solitamente preso dai lavoratori pendolari. Ma nemmeno gli studenti sono stati più fortunati: anche il treno regionale 833, che sarebbe dovuto partire da Ciano alle 6.20 per arrivare a Reggio alle 7.20, ha accumulato un ritardo di 15 minuti».

Non è stato il massimo per chi, giungendo in stazione a Reggio alle 7.35, ha perso la coincidenza e ha dovuto aspettare la corriera successiva per andare a scuola. Ma non è stato il massimo nemmeno per chi, per colpe non sue, ha timbrato il cartellino quasi un’ora dopo il dovuto. «Ancora una volta si è verificato un inconveniente sulla linea ferroviaria Reggio-Ciano che ha creato gravi disagi ai passeggeri – afferma, duro, il sindaco di Bibbiano – Ancora una volta chiediamo agli enti competenti Tper e Fer di intervenire non a parole ma con fatti concreti per garantire in tempi rapidi un servizio puntuale ed efficiente, degno di un paese civile. Consiglio ai dirigenti e ai funzionari di tali enti di salire sui treni e di parlare con i passeggeri per rendersi conto dei continui, insopportabili, disagi. Se chi ha la responsabilità di garantire la qualità del servizio non è in grado di farlo, vorrà dire che, insieme agli utenti, compreremo loro un biglietto di sola andata per tornarsene a casa».