Una Matilde-giornalista sfila sul cavallo
Cavriago: è stata la nostra collaboratrice Cristina Fabbri a interpretare la contessa nel giorno di festa
CAVRIAGO. C’era tutta Curviacum domenica pomeriggio. Curviacum? Ma sì, dai, stiamo parlando di Cavriago che, per un giorno, si è rituffata nel medioevo. Con tanto di cavalli e cavalieri. Dame e villici. Ma soprattutto lei, Matilde. Interpretata per l’occasione dalla giornalista e nostra collaboratrice Cristina Fabbri.
Una festa che ricorda quella voluta, nell’età di mezzo, dal fedele vassallo Gherardo come segno di devota sottomissione alla contessa di Canossa. Il corteo è partito dal sagrato della chiesa di San Terenziano per dirigersi nella vicina piazza Zanti dove per la prima volta si sono esibiti gli sbandieratori. Dopodiché il corteo, guidato da Matilde stessa, ha percorso la strada principale del paese per arrivare alla chiesa di San Nicolò, dove si sono alternati tornei a cavallo e giochi fra contrade. La festa è proseguita fino a tarda serata tra antichi mestieri, banchetti e sapori di un tempo.
L’evento, organizzato in occasione della sagra di San Vincenzo che si ripete ogni anno dal lontano 1700, è giunto quest’anno all’edizione numero 11. La rievocazione è ormai un appuntamento fisso e a interpretare Matilde sono state sempre donne del paese che si sono distinte per il loro lavoro, il ruolo e l’impegno nella comunità. La scorsa edizione a vestire i panni della vicaria imperiale era stata l’artista Nicla Ferrari. «Quest’anno – hanno sottolineato gli organizzatori – abbiamo pensato di indirizzarci verso una giovane. Una ragazza che interpretasse i sogni e le aspirazioni di tutti i giovani d’oggi».
E lei, Cristina Fabbri – Matilde per un giorno – alla fine della rievocazione, ha voluto ringraziare gli organizzatori per averla scelta: «Mi avete dato una bella opportunità. È stato un onore vestire i panni di una donna così importante che ha segnato la storia del nostro Paese. Mi sono molto emozionata – ha poi aggiunto Cristina al termine della giornata – mai avrei immaginato di ritrovarmi un giorno a interpretare una figura tanto carismatica. Ero un po’ timorosa nel dover salire a cavallo – ammette – ma, alla fine, è andato tutto benissimo. Una bella festa per il mio paese. È stato strano ritrovarsi dall’altra parte del taccuino», dice ridendo.
E il primo pensiero di Matilde a chi è andato? «A mio papà Enzo, che per anni ha preso parte alla rievocazione come comparsa, e che sono certa, oggi, da lassù avrà sorriso nel vedermi in queste vesti». (r.g.)