Il Comune rischia di pagare 147 mila euro
Vezzano: la causa contro Mirandola per un minore in affido potrebbe ricadere sul paese reggiano
VEZZANO. L'accoglienza di minorenni, tolti per svariati motivi alle famiglie naturali, porta con sé due elementi contrastanti - almeno umanamente - tra loro: c'è l'amore che si vuole trasmettere ai bambini e c'è l’aspetto economico che sottende alle operazioni. Si parla di centinaia di migliaia di euro per strutture imponenti (molti meno per le singole famiglie): soldi incassati per garantire un'accoglienza e una vita adeguata ai piccoli, ma che spesso diventa fonte di contrasti nei tribunali. Accade così che il Comune di Mirandola e l'Area Nord modenese si trovino costretti a difendersi davanti ad un giudice di Reggio per la causa risarcitoria intentata da Gabriele Amari ed Eleonora Marini e dall'associazione Casa di Marta, che si occupa di accoglienza ai minori in difficoltà segnalati dalla Regione.
«Si tratta nello specifico – si legge sul sito del Comune di Reggio – di una Casa Famiglia che ospita in particolare bambini dagli 0 agli 8 anni e li intrattiene con attività ricreative nella sede della parrocchia di Vezzano sul Crostolo».
Amari e Marini ottengono in affido un minore mirandolese e in primavera si rivolgono al tribunale reggiano per incassare quanto spetta loro, relativo ai costi di sostentamento: 70 euro al giorno e 147 mila 600 euro di arretrati. Il 18 giugno arriva la sentenza di primo grado: il giudice conferma – ma questo aspetto non viene messo in discussione neppure dal Comune di Mirandola e dall’Area Nord – che i "nuovi" genitori debbano ricevere un indennizzo, quantificato però in 37.125 euro di saldo spettante fino a febbraio 2014; 750 euro mensili da marzo in poi; 350 euro per le spese di lite e 5.500 per rimborsi. Una cifra importante, ma non i 147mila euro richiesti. E così la famiglia cui è stata affidato il minore decide di fare ricorso in Appello.
E il 16 dicembre ci sarà la prima udienza, con il Comune della Bassa modenese e l'Area Nord che verranno difesi dall’avvocato Luciana Rossini.
Il caso rimane assai intricato e tra le questioni prioritarie da sciogliere c'è quella legata all'ente che deve rimborsare la famiglia. È infatti in corso un dibattito sulla vertenza: la liquidazione spetta al Comune dove il minore risiedeva con i genitori naturali (Mirandola) o a quello dove vive ora con quelli affidatari (Vezzano)? Inoltre il dibattito, nel caso specifico, si fonda sul valore del rimborso: il piccolo infatti viene affidato alla famiglia Amari e non alla loro associazione, la Casa Marta. Aspetto non secondario, dal momento che le tabelle di indennizzo garantiscono molti più soldi alle associazioni rispetto alle singole famiglie.