Soldi falsi, volevano inondare tutta Reggio
Arrestati due corrieri partiti da Napoli e diretti a Sant’Ilario con un tesoretto da 60 mila euro. Ora si cerca lo stampatore
REGGIO EMILIA. Tre pacchetti con 3mila banconote false per qualcosa come 55.280 euro, tutte in taglio da 20. Contraffatte al dettaglio, al punto da rischiare di passare come autentiche. E’ quanto hanno scoperto e sequestrato i carabinieri della stazione di Sant’Ilario martedì. A trasportarli due uomini – Francesco Lambiase 49 anni e Giuseppe De Vita 38, entrambi residenti ad Arzano (Napoli) – partiti dalla Campania e diretti proprio a Sant’Ilario per la consegna. I due sono stati arrestati.
«Si tratta della quantità più ingente mai sequestrata prima nel Reggiano, di banconote false – fa notare il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Paolo Zito – che rappresenta il 10% dei sequestri fatti ogni anno in Italia». Per questo, le indagini non si fermano con il doppio arresto dei due campani. L’episodio è stato segnalato anche all’Europool. L’obiettivo è cercare di capire la provenienza di quel denaro contraffatto: ovvero, dove si trova la stamperia. Si sospetta il coinvolgimento della criminalità organizzata. «Tenuto conto – evidenzia il colonnello Zito – che la maggior parte dei sequestri di denaro falso a livello europeo, avviene in Italia».
A spiegare come hanno fatto i militari a intercettare la vettura, è il maresciallo Ernesto Zeoli, che guida la stazione di Sant’Ilario. «Durante un controllo abbiamo intercettato una Nissan Micra con a bordo due persone, in viale Podgora – spiega – L’atteggiamento nervoso dei due ci ha insospettiti. Sono scattati i controlli. I due sono risultati pluripregiudicati. Poi, nell’auto abbiamo visto un pannello della portiera spostato. Pensavamo di trovare droga, invece abbiamo trovato le banconote».
Ieri mattina, i due sono comparsi davanti al giudice Antonella Pini Bentivoglio per l’udienza di convalida. A difenderli c’era l’avvocatessa Annalisa Bassi. Hanno spiegato di aver fatto solo da corrieri, per la consegna che era stata stabilita nel parcheggio dove li hanno trovati i carabinieri. Il giudice è si riservato sulla misura: la difesa ha chiesto i domiciliari, la procura il carcere.
Intanto, dall’Arma arrivano alcuni consigli per riconoscere le contraffazioni. «E’ la carta il primo indicatore: le banconote originali sono in cotone, la carta di quelle false si sente che è diversa. Poi, è necessario prestare attenzione al rilievo, alle trasparenze, all’ologramma, alla prova dell’ultravioletto. Queste erano ben fatte, ma un’attenta analisi permette di accorgersi che sono false» sottolinea il capitano Giuseppe Nardò. Intanto, al colonnello Zito e ai suoi uomini è arrivato il plauso del sindaco di Sant’Ilario, Marcello Moretti: «L’intervento conferma la costante ed efficace azione delle forze dell’ordine nei nostri territori».