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Regionali in Emilia Romagna, vincono Bonaccini e l'astensionismo

Regionali in Emilia Romagna, vincono Bonaccini e l'astensionismo

Stefano Bonaccini è il nuovo governatore. A picco l'affluenza: a livello regionale, 37,70% contro il 68,06% del 2010; in provincia di Reggio Emilia, 35,98% contro il 69,97% del 2010. I consiglieri reggiani sono Andrea Rossi, Roberta Mori, Ottavia Soncini e Silvia Prodi del Pd. Poi Yuri Torri di Sel, Gabriele Delmonte (Lega Nord) e Gianluca Sassi (M5S).
Tutti i dati - I voti di lista AFFLUENZA - Il dato regionale - Comune per Comune
FOTO Il giorno della vittoria per Bonaccini - Istantanee del neogovernatore - I sette neo-eletti

24 novembre 2014
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REGGIO EMILIA. Stefano Bonaccini, alla guida della coalizione del centrosinistra, è il nuovo governatore dell'Emilia Romagna. Il dato definitivo dell'affluenza è una vera catastrofe: a livello regionale, 37,67% contro il 68,06 del 2010; in provincia di Reggio Emilia, 35,98% contro il 69,97 del 2010. record negativo a Rimini (62,40%), "positivo" a Ravenna (71,90%). Eletti sette consiglieri reggiani. Con il Pd Andrea Rossi 8.747 (38 anni) - Roberta Mori 7.564 (43 anni) - Ottavia Soncini 6.150 (28 anni) - Silvia Prodi 4.792 (48 anni). Per Sel Yuri Torri 479 (32 anni). Con la Lega Nord Gabriele Delmonte 796 (26 anni), con il M5S Gian Luca Sassi 871 (49 anni).

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Bonaccini non riesce (anche se di poco) a varcare la soglia del 50% ma stacca nettamente Alan Fabbri (leghista candidato del centrodestra), fermo poco sopra il 30%. Fabbri stesso, a metà dello spoglio, lo ha chiamato per congratularsi della vittoria. Va sottolineato però come Bonaccini non arrivi al 50% in una regione 'rossa', da sempre in mano alla sinistra, un risultato che lui definisce "buono, che non è mai stato in discussione. Abbiamo cinque anni per dimostrare di fare bene".

Il candidato del Movimento Cinque Stelle, Giulia Gibertoni, si ferma sotto il 15%. Significativo il dato all'interno del centrodestra, dove la Lega Nord di Matteo Salvini 'doppia' Forza Italia, 20 a 8 per cento. Il sorpasso atteso e previsto c'è stato effettivamente, e questo potrebbe causare un terremoto nella coalizione di centrodestra e nei pesi relativi dei vari partiti.

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Lo sottolinea lo stesso Fabbri: "Prendere più del 20% nella maggior parte dei seggi dell'Emilia Romagna è un dato importante e ha un'importanza fondamentale anche per quello che riguarda il voto politico a livello nazionale". Un voto che "cambia gli equilibri a livello italiano", ma non solo nel centrodestra. "Si apre un fronte anche nel centrosinistra - sostiene Fabbri - perché mette sotto i riflettori una poiitica che non ha entusiasmato".


Renzi ai suoi: "Vittoria netta". A spoglio ancora in corso, ma quando i risultati si stavano delineando, dal Nazareno è trapelata la soddisfazione del leader Matteo Renzi, il cui pensiero si può riassumere così: "In sei mesi abbiamo strappato quattro regioni alla destra. Il Pd supera il 40% sia in Emilia che in Calabria, mentre i partiti che appoggiano lo sciopero generale hanno percentuali da prefisso telefonico. Certo, affluenza preoccupa, ma il dato elettorale è chiaro: vittoria netta". E ancora: "La Lega asfalta Forza Italia e Grillo, non il Pd". Concetti ribaditi in un tweet.


Analisi non condivisa dalla Lega, con il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che dice in un tweet "il pallone #Renzi si sta sgonfiando". Anche Alan Fabbri cerca di spostare il dibattito dal regionale al nazionale: la bassa affluenza, ha risposto indirettamente al premier, "è uno schiaffo per il governo, il Pd è stato asfaltato da queste elezioni".

L'esito in provincia di Reggio Emilia

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Ci vorranno ancora diverse ore e complicati conteggi per l'assegnazione dei cinque seggi che spettano alla provincia di Reggio in consiglio regionale. Praticamente sicuri di partire verso Bologna sono i tre candidati del Pd Andrea Rossi, Roberta Mori e Ottavia Soncini, che hanno fatto il vuoto in termini di preferenze. bene è andata anche la civatiana Silvia Prodi, nipote di Romano.