Gazzetta di Reggio

Reggio

Nicolini è fuori, ma Rossi è dentro

di Evaristo Sparvieri
Nicolini è fuori, ma Rossi è dentro

Lunedì la presentazione. Bonaccini: «Ormai siamo a buon punto». E spunta Caselli di Legacoop

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REGGIO EMILIA. Di certo, da Reggio, c’è solo Andrea Rossi. E nella rosa dei “papabili”, oltre a Roberta Mori, Paolo Bonaretti e Fausto Nicolini, spunta anche il nome – non confermato – di Simona Caselli, presidente di Legacoop Emilia Ovest. Quanto alla Sanità, la delega sembra tornare verso Bologna, dove salgono le quotazioni del direttore generale del Sant’Orsola, Sergio Venturi. Si stringe il cerchio per la formazione della giunta regionale, che il neo presidente della Regione, Stefano Bonaccini, annuncerà lunedì in viale Aldo Moro, a Bologna. Lo stesso Bonaccini, in occasione della presentazione del rapporto Unioncamere, ieri a Bologna, ha detto di essere a «buon punto» nella definizione della sua squadra.

La rosa completa, in mano al neogovernatore, è composta da poco meno di una ventina di nomi: un numero quasi da dimezzare, alla ricerca di equilibri che tengano conto delle competenze per ciascuna delega. Per ora, le certezze sono relative alla riconferma di Patrizio Bianchi e alla promozione di Palma Costi, già presidente dell’Assemblea legislativa. Quanto ai reggiani, potrebbero non essere più di due. Se sembra ormai assodata la nomina di Andrea Rossi al ruolo di sottosegretario, per il secondo posto in giunta sembrano invece calare le quotazioni di Nicolini alla Sanità (avrebbe manifestato l’intenzione di continuare il suo impegno con l’Ausl) e di Roberta Mori alle Pari Opportunità, mentre resta in campo l’ipotesi Bonaretti, cui si aggiunge un’indiscrezione in arrivo da Bologna, che vorrebbe tra i nuovi assessori anche Simona Caselli, presidente della lega delle cooperative nata dalla fusione di Reggio, Parma e Piacenza.

Per Caselli, la delega all’Agricoltura. Un puzzle che tuttavia potrebbe cambiare fino all’ultimo: la mancata disponibilità di uno dei nomi in campo potrebbe infatti riaprire completamente gli scenari.

Intanto è stata ufficialmente convocata per lunedì 29 dicembre, alle 10, la prima seduta dell'Assemblea legislativa eletta il 23 novembre. A siglare la convocazione, la presidente uscente Palma Costi. All’ordine del giorno, dopo l’insediamento dei neo consiglieri, l’elezione dell'Ufficio di presidenza. Per aprire i lavori verrà costituito un Ufficio di presidenza provvisorio formato da tre consiglieri: il più anziano, Piergiovanni Alleva (Altra Emilia-Romagna), guiderà la prima seduta fino all’elezione del nuovo presidente dell’Assemblea, mentre i due più giovani, un uomo e una donna (il leghista Matteo Rancan e Ottavia Soncini del Pd), avranno il ruolo di segretari. In questo modo si procederà alle quattro votazioni per eleggere i componenti del nuovo Ufficio. Il voto sarà palese, a meno che non venga chiesto il voto segreto da almeno un quinto dei 50 consiglieri. Il presidente dovrà essere eletto a maggioranza qualificata, quattro quinti dell’Assemblea, ovvero almeno quaranta consiglieri. Dopo due scrutini, la terza votazione sarà di diritto il giorno successivo: sarà sufficiente una maggioranza di 26 voti. Se non si dovesse ancora raggiungere il quorum, alla quarta votazione risulterebbe eletto chi ha il maggior numero di voti tra i consiglieri presenti.