Un treno merci deraglia in stazione
Il locomotore si ribalta su un fianco dopo aver abbattuto la barriera in cemento del binario morto. Illeso il macchinista
GUASTALLA. Tragedia sfiorata, ieri pomeriggio intorno alle 14.30, nella stazione di Guastalla per un incidente ferroviario nel quale è rimasto coinvolto il locomotore di un treno merci che, dopo aver abbattuto un tronchino di sicurezza in cemento dotato di respingenti su un binario morto, è deragliato trascinando con sé un vagone al quale erano attaccati altri 13 carri ferroviari.
Il locomotore, un G2000, di proprietà della società “Dinazzano Po”, nell'urto si è ribaltato sul fianco destro. Il macchinista, a parte il comprensibile stato di shock, per fortuna, è rimasto illeso.
Sulle cause indagano i carabinieri di Guastalla, intervenuti per i rilievi di legge. Sul posto è arrivata anche una squadra dei vigili del fuoco di Guastalla, che ha messo in sicurezza il locomotore dal cui serbatoio, gravemente danneggiato, sono usciti diversi di litri di gasolio.
Il treno merci, che come sigla di servizio ha il 75006, aveva da poco concluso le operazioni di scarico nel vicino scalo ferroviario della zona industriale nei pressi dell’azienda Padana Tubi, dove vengono stoccati coils. Per cause imprecisate, il treno merci, uscito dallo scalo, mentre entrava nell'area della stazione ferroviaria – forse per un errore di comunicazione, un guasto allo scambio oppure un malore del macchinista – anziché proseguire diritto, sulla normale linea, ha imboccato un binario morto. Il macchinista del locomotore che, nel frattempo, aveva preso una leggera velocità, si è accorto tardi che stava andando nella direzione sbagliata e, nonostante abbia attivato una rapida frenata, non ha potuto evitare l'impatto con il manufatto di cemento.
Il contraccolpo con i respingenti, unito alla forza d'inerzia dei vagoni merci trainati, seppur vuoti, ha fatto sobbalzare il locomotore facendolo uscire dai binari, per poi ribaltarsi sul fianco destro, trascinando con sé il vagone successivo.
L'incidente, essendo avvenuto in un'area esterna, non ha causato disagi al normale traffico ferroviario. Le operazioni di recupero della locomotiva non saranno facili. Per sollevare il pesante mezzo di quasi 90 tonnellate servirà una potente gru per la quale si dovrà trovare un opportuno posizionamento.
Si sta studiando se portare la gru nell'area esterna ai binari o se mettere in atto il recupero vicino alla linea ferroviaria Suzzara-Parma. In questo caso, i disagi ai treni passeggeri saranno inevitabili e pertanto Fer dovrà organizzare bus sostitutivi.
In ogni caso, non si tratta di un sabotaggio, com'era avvenuto in passato qualche anno fa a Casalgrande, ma di un incidente forse causato da un errore umano. La società “Dinazzano Po”, nella notte tra l'11 e il 12 giugno del 2011, era stata oggetto di un sabotaggio. All’epoca si sospettò di cinque giovani di età compresa tra i 22 e i 25 anni (tre modenesi e due reggiani) che avrebbero attuato una sorta di vendetta nei confronti dei datori di lavoro di una cooperativa in cui lavoravano, e in particolare per mansioni lavorative giudicate inadeguate. Di quella vicenda si occupò la Procura di Reggio Emilia per il reato di danneggiamento aggravato. I danni allo scalo di Dinazzano in quel caso ammontarono ad oltre un milione di euro.
Mauro Pinotti
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