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Locomotore deragliato forse “da buttare”

Locomotore deragliato forse “da buttare”

Guastalla: il trasporto merci può riprendere, ma sarà estremamente complicato rimuovere il treno

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GUASTALLA. Il binario che porta allo scalo di San Giacomo Po per gli approvvigionamenti di materie prime per la Padana Tubi è stato liberato dalla lunga fila di vagoni trainati dal locomotore G2000, che dopo aver sbattuto contro il tronchino di cemento è deragliato e si è rovesciato sul fianco destro. Da oggi, eventuali treni merci, destinati a San Giacomo Po potranno viaggiare regolarmente.

Al locomotore, per questioni di sicurezza sono rimasti attaccati il vagone seguente rimasto in bilico e un terzo vagone che invece è rimasto sui binari con tutte e quattro le ruote. Da ora in poi si pensa solo a come fare per recuperare il locomotore del peso di quasi 90 tonnellate, limitando costi e disagi. Operazione tutt'altro che semplice e per la quale si dovrà utilizzare una potente gru.

In particolare si dovrà stabilire dove posizionare la gru: se in aperta campagna, al di fuori dello scalo, o se sul binario della linea Suzzara – Parma.

Il che significa sospendere il traffico ferroviario per diverse ore e istituire un servizio bus sostitutivo. Per prima cosa, il locomotore G2000 dovrà essere sollevato e raddrizzato per mezzo di un gancio di traino posto sotto il macchinario. E una volta rimesso “in piedi” dovrà essere messo in condizioni di appoggiare le ruote sui binari. Altra operazione delicata sarà quella di staccare i due vagoni che sono ancora attaccati alla motrice.

Difficilmente il locomotore G2000, potrà essere riutilizzato e rimesso in servizio. Tutto dipenderà anche da come la gru riuscirà ad agganciarlo e a rimetterlo in linae per poi essere a sua volta trainato e riportato in deposito. I danni, tra l’urto contro il tronchino in cemento e il successivo recupero del mezzo potrebbero tali da renderlo irreparabile. Il costo del locomotore G2000 è di svariate centinaia di migliaia di euro.

Intanto proseguono le inchieste da parte dei carabinieri di Guastalla, della “Dinazzano Po Spa” proprietaria del locomotore e della Fer.

Tutte e tre le inchieste sembrano essere indirizzate all’eventualità che l’incidente, avvenuto nel primo pomeriggio del 2 gennaio, possa essere stato causato da un errore umano anche se non sono state escluse le ipotesi di un malore, di un guasto allo scambio o di un errore di comunicazione tra la stazione nella quale operava un militare del Genio ferrovieri di Bologna e il macchinista del treno merci. Ma il macchinista avrebbe dovuto accorgersi che gli “aghi” dello scambio, anziché proseguire sulla linea, “lato Suzzara” avrebbero condotto il treno merci verso il binario morto.

Fondamentali saranno anche le dichiarazioni dello stesso macchinista che, in sede di inchiesta, dovrà fornire la sua versione dei fatti. (m.p.)