Il padre: Marco è quello che ha meno colpe
«Le perizie vanno da una parte, il pm da tutt’altra. Indagini lunghe e, a quanto pare, anche fatte male»
CASTELLARANO. Al termine dell'udienza di ieri, Giorgio Maffei, padre di Chiara, si è detto «deluso» perché «a 6 anni di distanza resta alla sbarra quello che ha le responsabilità minori. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il primo perito del pm, Dante Davalli, non è stato fatto parlare. Di 6 testi, è stato l’unico non interrogato. Gli hanno solo fatto confermare quanto scritto nella sua perizia. Resto convinto che i responsabili, o parte di quelli, non siano ancora entrati in tribunale. Posso sbagliarmi, ma i dubbi restano. Ci sono 6 perizie (3 di periti e 3 memorie di avvocati) che dicono cose ben precise. Ma il pm è andato da tutt’altra parte. Faccio fatica a credere che una persona abbia ragione su 6 giudizi completamente diversi. Di indagare Marco (il conducente, ndr) penso fossimo capaci tutti, non serviva un pm». Che idea si è fatto? «Le indagini sono state fatte male. Se si indagano 4 persone e poi 3 vengono tolte dal processo... Le indagini sono state lunghe e, a quanto pare, anche fatte male. La Marino (pm fino al trasferimento a Modena, ndr) ha impiegato 50 mesi anziché 18. Ha inserito della gente che è stata tolta dal processo. Peggio di così».
Maffei confida nel procuratore Grandinetti. «Nel febbraio scorso disse che avrebbe ripreso in mano il fascicolo per valutare gli atti d'indagine anche alla luce di quanto emerso in aula. E il 6 febbraio scorso in aula sono emerse cose molto pesanti. E Davalli ha ricevuto una minaccia. Moralmente il processo io l’ho già fatto. Marco è quello che ha meno colpe. Se il Comune di Castellarano non ha colpe, lo deve decidere un giudice, non lo si decida a priori». (m.g.)