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L’inchiesta continua, interrogatori al via

L’inchiesta continua, interrogatori al via

Domani prime discussioni al tribunale del Riesame di Bologna: 117 le misure cautelari emesse dal gip

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REGGIO EMILIA. Sono previste per la giornata di domani le prime discussioni al tribunale del Riesame di Bologna, per gli arrestati dell'inchiesta Aemilia della Dda, che ha portato il 29 gennaio scorso a 117 misure di custodia cautelare emesse dal Gip Alberto Ziroldi.

Le udienze si terranno nell'aula Bachelet del palazzo della Corte di Appello e la posizione della Procura sarà sostenuta dai pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi.

Nel corso degli interrogatori di garanzia diversi indagati hanno presentato al Gip istanze di scarcerazione, nessuna delle quali è stata accolta.

L'operazione della Dda era andata a colpire un'organizzazione con epicentro a Reggio Emilia, ritenuta legata alla cosca Grande Aracri di Cutro. Numerose le persone arrestate per associazione per delinquere di tipo mafioso.

«A me prendi per il culo pagliaccio di merda... che ti ammazzo... entra in macchina ti ho detto... entra in macchina che ti sparo in testa.. ti sparo... entra nella macchina che ti sparo cornuto!».

È questa una una delle intercettazioni del filone “reggiano” agli atti dell'inchiesta Aemilia e le minacce di morte sono per un imprenditore, da parte di Roberto Turrà, uno degli arrestati dai carabinieri. Turrà, 39 anni di Cutro, è ritenuto uno dei “bracci operativi” delle cosche.

Nella conversazione intercettata dalle forze dell’ordine, che risale all’inizio del 2012,è descritta un'estorsione in piena regola: Roberto Turrà se la prende in particolare con un imprenditore che opera tra Parma e Reggio Emilia, a suo parere “reo” di dovere dei soldi al presunto sodalizio e la telefonata si riferisce ad un assegno che non sarebbe stato versato.