Ndrangheta, il Riesame respinge tutti i ricorsi: Gibertini, Iaquinta e Costi restano in carcere
Il tribunale di Bologna dice no alla scarcerazione dei primi 13 arrestati nell'operazione Aemilia che hanno presentato ricorso. Attesa per il pronunciamento sull'avvocato Giuseppe Pagliani
REGGIO EMILIA. Per ora, la rete non ha smagliature. E granitica sta in piedi la tesi della procura distrettuale antimafia che ha “disarticolato” la cosca Grande Aracri in Emilia e i suoi link nel tessuto economico e politico locale. Ieri il tribunale del Riesame ha rigettato - salvo rare eccezioni - tutte le principali istanze di scarcerazione per gli indagati reggiani: restano in carcere Giuseppe Iaquinta, Marco Gibertini e Omar Costi: per loro, a poco o nulla sono valse le motivazioni addotte nei ricorsi dai loro difensori. [[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:reggio:cronaca:1.10863520:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/reggio/cronaca/2015/02/14/news/ndrangheta-si-e-costituito-palmo-vertinelli-1.10863520]]
Che a loro volta attendono ora di conoscere sulla base di quali motivazioni, per i giudici del Riesame i tre debbano restare in cella. Nelle prossime ore, i giudici dovranno poi pronunciarsi su altre istanze di remissione in libertà. E si tratta di pronunciamenti attesi. Com’è il caso di Giuseppe Pagliani, il consigliere comunale di Forza Italia ritenuto dagli inquirenti il punto di riferimento politico per la cosca che, ad esempio, nel 2012 si appella a lui per cercare di arginare l’azione dell’allora prefetto di Reggio, Antonella De Miro. Il legale di Pagliani, l’avvocato Romano Corsi attende il pronunciamento del Riesame per domani o al più tardi giovedì. Intanto ieri ha dovuto incassare il no alla scarcerazione per Giuseppe Iaquinta, l’imprenditore di Reggiolo. finito nella rete della Dda.
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E il no alla scarcerazione è arrivato anche per Marco Gibertini e Omar Costi, difesi dall’avvocato Liborio Cataliotti, legale dei due anche nell’inchiesta Octopus - condotta dalla procura della Repubblica di Reggio - nell’ambito della quale i due erano già finiti in cella. Invero, mentre per Gibertini sono rimaste in piedi praticamente tutte le accuse compresa l’appoggio esterno all’associazione mafiosa, per Costi, il Riesame ha operato dei distinguo. [[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:reggio:cronaca:1.10869318:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/reggio/cronaca/2015/02/14/news/pagliani-davanti-al-riesame-mai-piu-visti-dopo-la-cena-1.10869318]]
«Attendo - diceva ieri l’avvocato Liborio Cataliotti - di conoscere le motivazioni del Riesame che, almeno per quanto riguarda la posizione di Omar Costi, potrebbero essere interessanti. Nel caso di Costi infatti il Riesame ha di fatto cancellato gran parte delle accuse contenute nell’ordinanza dell’operazione Aemilia, compresa l’aggravante della mafiosità. E a rimanere in piedi è in pratica un unico episodio di usura che peraltro è lo stesso che viene contestato al mio assistito nell’ambito dell’operazione Octopus. Per questo proporrò immediatamente un ricorso al Gip di Reggio».
Così come era parso chiaro all’indomani dell’operazione Aemilia, una delle insidie maggiori alla tenuta della maxi-retata potrebbe proprio venire dall’inchiesta reggiana Octopus, che ha preceduto il maxi-blitz della Dda avvenuto alla fine di gennaio.
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