Gazzetta di Reggio

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Carte di credito rubate per comprare profumi

Carte di credito rubate per comprare profumi

Il furto in ospedale poi i prelievi e la raffica d’acquisti di articoli da rivendere La polizia la trova con altre carte: arrestata la 25enne, denunciato il compagno

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REGGIO EMILIA. Prima il furto più odioso: direttamente in una corsia dell’ospedale Santa Maria, ai danni di una donna in visita al marito ricoverato. Poi, con bancomat e carte di credito trovate nella borsa, ha iniziato insieme a un complice a fare prelievi e shopping sfrenato. Ma l’arguzia di una commessa insospettita dai suoi traffici durante un ingente acquisto di profumi, li ha fatti finire nei guai: arrestata lei, denunciato lui. Tutto risale a sabato scorso, quando in una profumeria di via Che Guevara si è presentata una “cliente” pronta a comprare 300 euro di profumi. Al momento di pagare ha tirato fuori una, due, tre carte di credito fino a che finalmente ha trovato quella giusta e ha saldato. Tutto ciò ha insospettito la venditrice che già in un’altra occasione, un mese prima, si era imbattuta nella stessa “cliente”. Che anche in quell’occasione aveva faticato a destreggiarsi tra una carta e l’altra e infine se n’era dovuta andare senza comprare nulla.

Quando la donan è uscita la commessa ha preso il telefono e raccontato tutto al 113. La polizia è intervenuta e ha trovato facilmente la donna e il compagno.

Sono scattati i controlli e dall’auto sono sbucate cinque carte di credito, tanti profumi, tanti telefonini nuovi di zecca e circa 2.300 euro in contanti. Ma soprattutto, una borsa e il tagliando di un prelievo bancomat alla filiale Unicredit davanti al Santa Maria Nuova. Gli accertamenti hanno portato a scoprire che poco prima al posto di polizia dell’ospedale era stato denunciato il furto di una borsa. Ed era proprio quella. Le immagini di videosorveglianza hanno permesso di accertare la presenza della giovane, Siham Essaloui, 25 anni, di origine marocchina residente a Reggio, in azione.

Per la donna, già nota alle forze dell’ordine, è scattato l’arresto ai domiciliari. Deve rispondere di furto ma anche per il possesso e per l’utilizzo delle carte. Denunciato a piede libero per il secondo reato anche il compagno, incesurato.

L’udienza di convalida dell’arresto ha visto il giudice disporre per la donna la sola misura dell’obbligo di firma. Ma le indagini a suo carico non sono finite. Gli investigatori della questura vogliono capire da dove provengano le altre carte. Il sospetto che quel furto non sia un caso isolato. E che telefonini e profumi fossero il modo per riutilizzare il denaro prelevato.

Una curiosità: i codici delle carte erano custoditi nella borsa proprio a fianco delle stesse. La donna ha avuto vita facile ai prelievi. Per questo dalla questura una raccomandazione: tenerli sempre separati. Perché le conseguenze potrebbero essere queste, purtroppo.

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