Gazzetta di Reggio

Reggio

Un escavatore distrutto da un incendio doloso

Un escavatore distrutto da un incendio doloso

Gualtieri, ma i proprietari (colpiti dall’interdittiva antimafia del prefetto nel 2013) negano che si tratti di racket. Forse la “vendetta” per la potatura di alcuni alberi

17 luglio 2015
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GUALTIERI. Un escavatore di proprietà della ditta Lg, con sede in via Pieve 91 a Gualtieri, parcheggiato in un campo in via Madonna, è stato dato alle fiamme da ignoti nella notte tra mercoledì e ieri. Il danno ammonta a circa 60mila euro non coperti da assicurazione. Si tratta senza ombra di dubbio di un incendio doloso ma – benchè il mezzo appartenga ad un’azienda che, nel 2013, aveva ricevuto un’interdittiva antimafia dall’allora prefetto di Reggio Antonella De Miro per presunti rapporti societari con personaggi sospettati di vicinanza con organizzazioni criminali – i carabinieri di Gualtrieri, che stanno indagando sull’episodio, ritengono che non ci siano elementi che facciano pensare ad una vendetta della ’ndrangheta. L’ipotesi più accreditata è che chi ha distrutto l’escavatore l’abbia fatto per una forma di “dispetto”.

Ad avvalorare il sospetto di un’eventuale ripicca è il titolare della ditta Lg, Marco Villani, che si occupa di lavori per conto terzi. «Da tre anni non ci occupiamo più di appalti pubblici legati al settore dell’edilizia. Non abbiamo ricevuto alcuna minaccia. L’escavatore stava lavorando su un nostro terreno. Era in corso una potatura di alberi i cui rami più bassi segnavano le carrozzerie dei mezzi agricoli che stavano lavorando sul campo. Alcuni alberi sono rinsecchiti. Volevamo alleggerire le chiome, ma per il prossimo anno è nostra intenzione abbatterli per evitare, in caso di nubifragi, che possano essere stradicati dal vento, dato il clima tropicale di questi ultimi anni. In un primo tempo avevamo pensato anche ad un tentato furto di gasolio e, dato che il serbatoio era vuoto, il sospetto era che, per puro dispetto, i ladri avessero dato fuoco alla macchina operatrice. Ipotesi che però abbiamo scartato subito, perché il tappo del serbatoio era integro e non c’è stata alcuna manomissione. Proprio non riusciamo a capire chi può aver fatto questo gesto e perché».

Ieri mattina, un agricoltore che stava lavorando sul suo trattore, vedendo i cronisti che scattavano foto all’escavatore bruciato, ha chiesto informazioni sul perché di quel via-vai: non sapeva quello che era successo la notte precedente. Via Madonna è una strada sterrata che scorre in aperta campagna. L’escavatore si trovava a ridosso di un campo di mais, ma su un campo di grano che era stato da poco mietuto. Il rogo è stato domato dai vigili del fuoco di Guastalla. Le indagini sono coordinate dai carabinieri di Gualtieri che stanno tentando di fare luce sullo strano episodio. (m.p.)