Gazzetta di Reggio

Reggio

Case popolari a rotazione e obbligo di volontariato

di Mauro Grasselli
Case popolari a rotazione e obbligo di volontariato

Quattro Castella: presto un nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi Bertolini: «Contratti al massimo per 5 anni. Ogni mese 16 ore per la comunità»

19 luglio 2015
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QUATTRO CASTELLA. Case popolari sì, ma a rotazione (dopo 5 anni, si cambiano gli inquilini) e con l’obbligo di svolgere 16 ore di volontariato al mese. Nelle prossime settimane sarà pubblicato un bando innovativo per l'assegnazione di alloggi ad affitti calmierati, approvato dalla giunta. Tre, in particolare, i punti che lo caratterizzano. Innanzitutto, la platea dei potenziali soggetti beneficiari. Una platea che comprende le nuove povertà: quella fascia della popolazione, cioè, messa particolarmente in difficoltà negli ultimi anni dalla crisi economica.

«Questa zona grigia del nostro tessuto sociale – spiega Tommaso Bertolini, vicesindaco e assessore alle politiche sociali – fatica a trovare risposte sostenibili nel libero mercato degli affitti, troppo dispendiosi per le proprie possibilità economiche, mantenendo però un livello accettabile di entrate, pur senza poter rientrare nelle assegnazioni abitative pubbliche secondo lo schema dell'edilizia residenziale pubblica. Quest'ultima è regolata da una normativa regionale ormai inadeguata e fortunatamente in corso di modifica. Da qui la necessità di mettere in campo una risposta ulteriore a fianco di quella standard, a canone calmierato e secondo criteri certi di equità».

Il secondo punto è quella della rotazione del diritto. «Siamo convinti – spiega Bertolini – che 5 anni siano un periodo più che congruo per riorganizzare un progetto di vita idoneo a rimettersi in gioco, cercando soluzioni abitative stabili e durature e dando così spazio ad altre persone in difficoltà. I contratti, disciplinati secondo la normativa Ers (Edilizia residenziale sociale), saranno di durata quinquennale (3 anni + 2 di automatico rinnovo), al termine del quale verrà applicato un principio di rotazione degli alloggi senza esercitare ulteriori proroghe da parte dell'Amministrazione».

Infine, c'è il principio di reciprocità del diritto. «Alle persone beneficiarie dell'alloggio chiediamo in cambio 16 ore di volontariato mensili al servizio del condominio, del quartiere o della comunità. E' giusto che, a fronte di un'opportunità messa a disposizione dalla collettività, ci sia una responsabilizzazione dei cittadini, che in parte restituiranno l'aiuto ricevuto sotto forma di lavori socialmente utili. Se non si hanno soldi a sufficienza, è mettendo a disposizione il proprio tempo che in qualche modo si restituisce alla propria comunità un aiuto che viene offerto. La condivisione di questo presupposto deve valere come requisito di accesso alle assegnazioni tanto quanto il valore di un reddito o una storia di residenzialità duratura».