Gazzetta di Reggio

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L'AGGRESSIONE

Anziana rapinata in pieno giorno a Reggio Emilia

di Enrico Lorenzo Tidona
Anziana rapinata in pieno giorno a Reggio Emilia

Un uomo in bici le strappa il collier d’oro e la fa cadere a terra. La donna rincasava a piedi con il marito: «È stato uno shock»

20 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. Doveva essere una giornata di festa, culminata con le nozze della nipote in San Prospero. Ma il caldo aveva fiaccato la tempra di Linda Magnani, 77 anni, che dopo la cerimonia delle 18.30 celebrata sabato pomeriggio in centro città, ha deciso di tornare a casa accompagnata dal marito. Una breve passeggiata fino a via Bolognesi, dove la coppia abita da una vita, e dove ieri l’anziana donna è rimasta vittima di una rapina all’incrocio con via Filzi, già teatro di altri episodi violenti.

Erano le 19.45 e ormai giunti all’altezza tra le due strade, i due coniugi hanno incrociato un ragazzo in bicicletta. «Non ci abbiamo nemmeno fatto caso, stavamo camminando sotto il sole - racconta la vittima del furto - Poi, all’improvviso, mi sono sentita tirare il collo dalla collana d’oro che non uso quasi ma che avevo indossato per il matrimonio. Era questo ragazzo che in maniera fulminea mi stava strappando il collier con forza. Lui è riuscito a portarmela via e io sono caduta all’indietro, finendo prima su un fianco e poi distesa a terra sull’asfalto in mezzo a via Filzi».

A soccorrerla immediatamente è stato il marito, che con la coda dell’occhio ha poi cercato di individuare l’autore del furto, che si è subito dileguato spingendo sui pedali della bicicletta. «Non si è nemmeno fermato mentre rubava la collana - racconta il marito - quando ho cercato di capire chi fosse era già lontano».

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Lo spavento è stato grande e così i dolori patiti subito dalla donna, che soffriva già a causa di una caduta avvenuta due settimane prima in casa sua. «Sono scioccata da quanto ci è capitato - dice l’anziana - faceva caldo, c’era poca gente in giro. Abbiamo camminato di buon passo, ormai eravamo vicini alla nostra via. Stavamo voltando e poi ho sentito questo forte colpo al collo». Gli unici indizi raccolti dalla coppia sono la maglia colorata del ladro e il luogo del furto: troppo poco per poter giungere a un’eventuale identificazione. «Non sono nemmeno andato dai carabinieri a denunciarlo perché entrerebbe in una statistica e non darebbe certo avvio a un’indagine» spiega il marito, Giorgio Ferrari, «quella collana non la ritroviamo più».

Ai due anziani non è rimasto altro che rincasare, senza riuscire però a sopire la rabbia e il timore. «Sono scossa - racconta la donna - Ho addirittura pensato che fosse colpa mia perché non avevo voluto prendere un taxi per andare dalla chiesa a casa. Posso ritenermi fortunata perché non sono caduta di faccia. Via Filzi non la facciamo mai a piedi perché ormai lì non c’è più nulla, soprattutto negozi. Credo però che il comune debba mettere delle telecamere per poter aumentare la sorveglianza».