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Seta, Tutino minaccia di uscire

Seta, Tutino minaccia di uscire

L'assessore reggiano in vista dell'assemblea dei soci: "Le aspettative della fusione sono deluse e pertanto bisogna fare una valutazione"

20 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. E' tutt'altro che ricucito lo strappo tra Modena e Reggio Emilia su Seta, in vista dell'assemblea dei soci di giovedì 23 luglio. All'ordine del giorno della riunione infatti l'approvazione del bilancio 2014 e la nomina dei nuovi vertici della società, entrambi argomenti che continuano a dividere i due Comuni, nell'azienda di trasporto pubblico insieme a Piacenza (che rimane però sullo sfondo della querelle).

Da Modena, in particolare, sono giunte nei giorni scorsi pesanti critiche alla gestione di bilancio nel bacino reggiano, con l'invito ai soci della città del Tricolore di mettere in ordine i propri conti prima di avanzare pretese sul rinnovo dei vertici della società.

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Dichiarazioni a cui l'assessore Mirko Tutino replica duramente, evocando perfino l'uscita di Reggio dalla società. «L'azienda è nata con grandi aspettative, ovvero che migliorasse la qualità del servizio nei tre bacini, si potessero sostitutire i mezzi, si potesse dare una qualità da servizio europeo al trasporto pubblico locale della nostra provincia. Oggi queste aspettative sono completamente deluse e pertanto bisogna fare una valutazione».

Per Tutino la domanda è quindi se «a 3 anni da questa unione siamo in condizione di fare in modo che Seta diventi un'opportunità oppure no. Perchè se siamo in condizione di farlo insieme a Modena possiamo rilanciare questa azienda».

Altrimenti, secondo l'amministratore reggiano, «non è obbligatorio fare un'azienda insieme e noi abbiamo le condizioni per ritornare ad un servizio di dimensioni provinciali». Per quanto riguarda il bilancio Tutino evidenzia: «I dati economici sono positivi perchè il bacino di Reggio Emilia in questi ultimi 3 anni ha fatto una cura da cavallo: sono stati ridotti del 20% i chilometri, ridotte le risorse per la manutenzione, e contenute al minimo le nuove assunzioni. questo ha fatto sì che da un lato peggiorasse la qualità complessiva del servizio e dall'altro si risanassero i conti dell'azienda».

Tuttavia, evidenzia l'assessore della giunta Vecchi, «non esistono solo i conti. Abbiamo avuto tra le due province più di 10 mezzi che hanno preso fuoco e non è cosa da poco. Abbiamo avuto un morto due anni fa e i passeggeri sono cresciuti soprattutto grazie al minibù (fornito dalla società partecipata til che modena chiede di sopprimere, ndr) cioè un servizio finanziato quasi completamente dal Comune di Reggio con un contributo di quasi mezzo milione di euro».

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Tutto questo secondo tutino giustifica pertanto la richiesta di «discontinuità» nella guida dell'azienda, e in particolare della sostituzione dell'amministratore delegato Pietro Odorici, di cui i soci modenesi hanno invece chiesto una proroga del mandato fino a settembre.

«Nell'azienda noi partiamo da questo cambio, non dalle nomine. Poi la conseguenza sta anche nel fatto che si cambino i vertici che oggi guidano quest'azienda sia a livello dirigenziale sia a livello di amministrazione. E questi sono i temi che porremo in assemblea generale», conclude Tutino.