Nervi tesi in Seta, interviene la Regione
Domani vertice in municipio a Reggio con i Comuni capoluogo. Pronte le controproposte al documento di Muzzarelli
REGGIO EMILIA. Un vertice in municipio con la Regione e i Comuni capoluoghi soci, in vista dell’assemblea di Seta di giovedì, nel tentativo di ricucire il profondo strappo fra Reggio e Modena. Un incontro preparatorio, in programma domani mattina e convocato dalla stessa Regione, con l’assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture, Raffaele Donini, che tenterà nella difficile opera di conciliazione fra le proposte messe in campo dai modenesi e quelle dei reggiani, mai così distanti come in questi giorni. Uniformità sulle tariffe e sulla gestione del personale, bilanci distinti per ciascun bacino, ruolo delle partecipate. Ma, soprattutto, al centro della discussione ci saranno le nomine per il rinnovo del cda dell’azienda del trasporto pubblico locale.
Argomenti messi nero su bianco dal sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, nello “Schema programmatico per la gestione del trasporto pubblico locale”, ai quali Reggio ha fatto ben più di qualche rilievo: un documento che di fatto ha aperto il braccio di ferro i due Comuni soci, proprio nel pieno di uno stato di agitazione che vede le sigle sindacali già sul piede di guerra, con la richiesta di maggior trasparenza e coinvolgimento nelle decisioni dell’azienda. Le posizioni di Reggio e Modena sono in gran parte inconciliabili. Ed è per questo che la Regione – attraverso il 46,13% delle quote detenute in Tper, a sua volta azionista di riferimento in Seta – sarà chiamata alla mediazione, diventando il vero ago della bilancia.
Odorici, si o no? La proposta avanzata da Modena è prorogare le cariche del presidente Seta e attuale ad, Pietro Odorici, fino a settembre. Un’idea che non piace a Reggio, ma che potrebbe trovare comunque il via libera nel tentativo di prendere tempo per una difficile trattativa. Da Reggio si spinge per la discontinuità e per l’amministratore di Til, Roberto Badalotti, nel ruolo di prossimo ad di Seta. Ma la partita sembra in salita. Non solo per possibili incompatibilità di Badalotti nella nomina. Ma anche per il ruolo di Til nel servizio di trasporto pubblico.
Minibù, risorsa o problema? Proprio l’azienda reggiana, pubblica al 100%, è uno dei principali nodi della discordia. Da Modena vorrebbero cancellarla o inglobarla, chiedendo a Reggio un ennesimo sacrificio. Sacrificio che a Reggio non si sognano di concedere: in primo luogo, perché Til è un’azienda da sempre in attivo. In secondo luogo, perché Til gestisce in sub-affidamento i Minibù, unico servizio davvero apprezzato dai cittadini. In caso di uscita da Seta, Til rappresenterebbe inoltre la prima alternativa per il trasporto pubblico provinciale.
Dipendenti, chi lavora di più? Qui la battaglia si combatte a suon di cifre. Per Modena, i reggiani lavorano meno dei modenesi. Secondo Reggio, invece, su dati presi dal bilancio preconsutivo, ogni autista modenese percorre all’anno 5 mila chilometri in meno di un collega reggiano.
Tariffe, scontro sugli aumenti. Da Modena chiedono l’adeguamento alla tariffa obiettivo. Ma da Reggio non ci stanno. In questo caso, oggetto del contendere è la qualità del servizio, con Reggio che si mostra non disponibile ad aumentare le tariffe senza un adeguamento dei mezzi e della sicurezza.