Gazzetta di Reggio

Reggio

Un paese in lacrime per Ines e Giovanni

Lucia Cuccurese
Un paese in lacrime per Ines e Giovanni

I coniugi di Cadelbosco Sopra morti nel tragico incidente di Masone stavano progettando di andare in vacanza in Messico. Domenica stavano tornando a casa

21 luglio 2015
3 MINUTI DI LETTURA





CADELBOSCO SOPRA (REGGIO EMILIA). Lacrime, sgomento e tanta incredulità. Così Cadelbosco Sopra si è svegliato ieri alla notizia della scomparsa di Giovanni Bortolani e della moglie Ines Bergo, deceduti a bordo della loro Fiat Panda, in seguito all'incidente stradale di domenica sera a Masone, a poca distanza dall'imbocco della tangenziale di Reggio Emilia. Uno scontro - quello verificatosi alle 22.15 sulla via Emilia, nel tratto fra le pizzerie "Il Fienile" e "Ca' dei Mori" - che ha stroncato la vita di una coppia da sempre unita e molto conosciuta nonché amata in paese. In particolare, nella frazione di Villa Argine, dove Ines e Giovanni abitavano insieme ai figli Tiziano e Fabrizio, e in quelle di Cadelbosco Sotto e di Villa Seta, dove la donna, prima di andare in pensione, aveva lavorato come cuoca.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:reggio:cronaca:1.11802966:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/reggio/cronaca/2015/07/19/news/incidente-mortale-in-via-emilia-a-masone-1.11802966]]

Appassionata di cucina, 64 anni compiuti da poco, Ines Bergo ha speso una vita dietro ai fornelli impegnandosi in pasticceria, ma anche gestendo il ristorante cooperativa di Villa Seta e, infine, lavorando alle dipendenze del bar-ristorante Gemmi di Cadelbosco Sotto, con cui ancora occasionalmente collaborava e dove ogni mattina andava a fare colazione. Una donna dinamica, ricca di interessi, amante della compagnia e devota, oltre che al mestiere, alla famiglia: il marito, i figli Tiziano e Fabrizio, la mamma Mafalda, le sorelle Giancarla e Maria, il fratello. Ed è proprio il fratello l'ultima persona ad aver visto Giovanni ed Ines, dal momento che la coppia stava facendo rientro da casa di lui, a Castelfranco Emilia, quando è accaduto l'incidente. Marito e moglie andavano infatti spesso nel Modenese a trovare il parente a cui Ines era particolarmente legata.

Al fianco di Ines nonché alla guida dell'automobile, come sempre, il compagno di una vita: Giovanni Bortolani, detto “Gianni”. Sessantatrè anni, in pensione e, a parere di chi lo conosceva “autista attento e prudente”, l'uomo trascorreva le giornate a prendersi cura della moglie e dei figli. Ex muratore, Giovanni aveva lavorato nel settore dell'edilizia e, prima della pensione, all'interno di Coopsette. Anni di sudore e sacrifici convogliati, alla fine, nella casa di via Quarti a Villa Argine: la casa indipendente tanto desiderata e acquistata dalla famiglia Bortolani appena un paio di anni fa. Una sorta di "premio per la pensione" - dicono i vicini di casa - dal momento che prima di trasferirsi in via Quarti, la famiglia - che aveva abitato a Cadelbosco Sotto, in via Cristoforo Colombo sulla Statale 63 - non avrebbe disposto di un giardino ampio come quello della nuova casa. Uno spazio verde attorno all'edifico in cui Ines amava coltivare fiori e piante, una delle sue tante passioni.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:reggio:cronaca:1.11812749:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/reggio/cronaca/2015/07/21/news/l-agente-ha-tenuto-la-mano-di-ines-fino-alla-fine-1.11812749]]

Tra le passioni che la coppia condivideva c'era pure quella per i viaggi e, soprattutto, per il Messico: una meta visitata qualche tempo fa, di cui Giovanni e Ines si erano innamorati e dove stavano progettando di tornare a gennaio. Programmi che purtroppo si sono infranti domenica sera, in via Bacone, nello scontro frontale tra la Fiat Panda della coppia e la Bmw che stava procedendo in direzione opposta all'utilitaria. Una fatalità che lascia allibiti e sgomenti parenti, amici e il paese intero, che ieri non facevano che piangere la scomparsa di Ines e Giovanni.

Una donna ed un uomo descritti da tutti come “persone di gran cuore, sempre pronte e disponibili ad aiutare il prossimo, in qualsiasi tipo di situazione”, legati al territorio cadelboschese per nascita e affetto: si erano innamorati da giovani e non si erano più separati. Nemmeno domenica sera, nell'ultimo respiro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA