Gazzetta di Reggio

Reggio

Crolla capannone in disuso scatta l’allerta in via Cocchi

di Enrico Lorenzo Tidona
Crolla capannone in disuso scatta l’allerta in via Cocchi

L’ala est del vecchio fabbricato di Unieco è collassata lambendo una casa Vigili del fuoco e unità cinofile sul posto: paura tra i residenti ma nessun ferito

22 luglio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





REGGIO EMILIA. È lì da anni, con le pareti scrostate dalle intemperie e la struttura compromessa dal passare degli anni. Un vecchio capannone in disuso, passato più volte di mano tra imprenditori e aziende, che nella notte tra lunedì e martedì è in parte collassato facendo temere per la tenuta del muro nel lato est condiviso con un’abitazione.

Siamo in via Cocchi, dove il grande stabile giallo è stato transennato da tempo dall’attuale proprietario, la cooperativa di costruzioni Unieco, che l’aveva messo in patrimonio pochi anni fa tramite un’operazione di permuta. Ieri pomeriggio è scattata l’allerta con il coinvolgimento dei vigili del fuoco, che dopo aver ricevuto notizia del crollo sono giunti nella via laterale di via Adua per effettuare i controlli sulla tenuta del grande edificio.

Per fugare ogni dubbio sul coinvolgimento di persone nel crollo, sono intervenute anche due unità cinofile, il labrador Maya e il golden retriever Cartier, che hanno perlustrato la zona senza rinvenire fortunatamente alcun ferito.

Il capannone è stato utilizzando per lungo tempo come ricovero per gli attrezzi di una ditta edile. Dopo un ulteriore passaggio di mano è finita poi nella disponibilità di Unieco, che aveva chiuso l’accesso in attesa probabilmente di effettuare un investimento di natura immobiliare, che al momento non si è ancora concretizzato. Il proprietario della casa adiacente, Luigi Catellani, aveva espresso più volte la sua preoccupazione riguardo le condizioni dell’ex opificio.

A causare il cedimento strutturale è stata probabilmente la caduta delle grosse travi di legno che poggiavano su un muro di cemento e sostenevano la grande tettoia.

Con l’ausilio della piattaforma mobile i vigili del fuoco hanno sorvolato l’area tra il capannone e la casa della famiglia Catellani, per controllare la tenuta dell’alto muro divisiorio. In via Cocchi sono giunti anche due dipendenti di Unieco, che sono stati informati dell’episodio e hanno riportato la situazione alla sezione immobiliare della società di costruzioni, che dovrà prendere provvedimenti.