Crolla capannone in disuso scatta l’allerta in via Cocchi
L’ala est del vecchio fabbricato di Unieco è collassata lambendo una casa Vigili del fuoco e unità cinofile sul posto: paura tra i residenti ma nessun ferito
REGGIO EMILIA. È lì da anni, con le pareti scrostate dalle intemperie e la struttura compromessa dal passare degli anni. Un vecchio capannone in disuso, passato più volte di mano tra imprenditori e aziende, che nella notte tra lunedì e martedì è in parte collassato facendo temere per la tenuta del muro nel lato est condiviso con un’abitazione.
Siamo in via Cocchi, dove il grande stabile giallo è stato transennato da tempo dall’attuale proprietario, la cooperativa di costruzioni Unieco, che l’aveva messo in patrimonio pochi anni fa tramite un’operazione di permuta. Ieri pomeriggio è scattata l’allerta con il coinvolgimento dei vigili del fuoco, che dopo aver ricevuto notizia del crollo sono giunti nella via laterale di via Adua per effettuare i controlli sulla tenuta del grande edificio.
Per fugare ogni dubbio sul coinvolgimento di persone nel crollo, sono intervenute anche due unità cinofile, il labrador Maya e il golden retriever Cartier, che hanno perlustrato la zona senza rinvenire fortunatamente alcun ferito.
Il capannone è stato utilizzando per lungo tempo come ricovero per gli attrezzi di una ditta edile. Dopo un ulteriore passaggio di mano è finita poi nella disponibilità di Unieco, che aveva chiuso l’accesso in attesa probabilmente di effettuare un investimento di natura immobiliare, che al momento non si è ancora concretizzato. Il proprietario della casa adiacente, Luigi Catellani, aveva espresso più volte la sua preoccupazione riguardo le condizioni dell’ex opificio.
A causare il cedimento strutturale è stata probabilmente la caduta delle grosse travi di legno che poggiavano su un muro di cemento e sostenevano la grande tettoia.
Con l’ausilio della piattaforma mobile i vigili del fuoco hanno sorvolato l’area tra il capannone e la casa della famiglia Catellani, per controllare la tenuta dell’alto muro divisiorio. In via Cocchi sono giunti anche due dipendenti di Unieco, che sono stati informati dell’episodio e hanno riportato la situazione alla sezione immobiliare della società di costruzioni, che dovrà prendere provvedimenti.