«Ditra era una sarta abilissima, fermata dalla malattia»
Fosdondo di Correggio, i vicini di casa sgomenti di fronte alla tragedia legata a un condizionatore in fiamme
CORREGGIO. L’intera frazione di Fosdondo è sotto shock per la morte di Ditra Vercesi. La storia di Ditra, disabile dopo un ictus che l’aveva colpita una trentina d’anni fa, quando il figlio Massimiliano aveva soltanto 6 anni, aveva commosso tutti i cittadini che abitano nei dintorni dell’abitazione dove nella tarda serata di lunedì si è consumata la tragedia.
La donna era rimasta fortemente segnata dall’ictus, che l’aveva costretta dapprima alle stampelle, successivamente alla carrozzina, compromettendo seriamente anche la sua capacità di comunicare e di lavorare. Ditra era un’abilissima sarta e realizzava modelli anche per ditte importanti. Dal momento dell’ictus, il marito Natale ha cresciuto il figlio Massimiliano, ora 36enne, con un impiego nel settore del computer, e accudito amorevolmente la moglie fino a quando lunedì non gli è toccato il destino peggiore possibile.
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«Conoscevo benissimo Ditra, faceva la sarta ed era in carrozzina da circa 30 anni – commenta Erina Baraldi, residente in via Fornacelle e vicina di casa della famiglia rimasta vittima della tragedia –. Il figlio di Ditra e Natale, Massimiliano, inoltre, è molto amico di mio figlio. La famiglia è originaria di Budrio ma risiede in via del Sarto da moltissimo tempo.
"La casa è stata ristrutturata recentemente per creare l’abitabilità per Massimiliano e la sua famiglia al piano superiore. Ma è da tanto tempo che abitano lì i Vetusti. L’ultima volta che ho visto Ditra è stato un paio di giorni fa, in giardino, sulla sedia a rotelle, e non riesco a credere alla gravità della tragedia che ha colpito la sua famiglia». [[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:reggio:foto-e-video:1.11811690:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/reggio/foto-e-video/2015/07/21/fotogalleria/brucia-il-condizionatore-muore-una-donna-ustionato-il-marito-1.11811690]]
Ha ancora negli occhi la colonna di nube nera che lunedì notte proveniva dalla casa incendiata; è Bice Masoni, residente in via Fornacelle al 56. «Siccome l’anno scorso anche a noi è capitato un corto circuito – afferma Bice – ed è andata in fiamme la lavatrice, abbiamo pensato fosse successa la stessa cosa. Si sentiva lo stesso odore di plastica bruciata. Poi, abbiamo visto il fumo arrivare da casa Vetusti. I primi a dare l’allarme ai soccorsi pare siano stati i Pedrazzoli che abitano di fronte a me. Natale, il marito di Ditra, ha cercato di salvare la moglie ma è stato ritrovato nel fosso quasi morto, probabilmente intossicato». [[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:site:1.11817877:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/image/contentid/policy:1.11817877:1649484139/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]
Conosceva la vittima dell’incendio anche Riccardo Sgro, altro vicino di casa, residente in via Fosdondo. «Il marito di Ditra ora è in pensione ma prima lavorava come operaio alla Corghi – commenta Riccardo –. In paese la notizia si è diffusa rapidamente purtroppo».
Altrettanto sgomento è Fausto Bertozzi di Correggio, venditore ambulante di calze e corsetteria, ieri di passaggio a Fosdondo. «Vendevo dei capi alla signora e sono profondamente addolorato», aggiunge Bertozzi.
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