Gazzetta di Reggio

Reggio

«Modena fa polemica e intanto i bus bruciano»

di Evaristo Sparvieri
«Modena fa polemica e intanto i bus bruciano»

Caminati, presidente Act: «Uscire da Seta rappresenterebbe un fallimento» Oggi il faccia a faccia in Comune con Donini, l’assessore regionale ai trasporti

22 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. «Ma l’azienda si è posta il problema di cosa pensa l’utenza?». E ancora: «I ruoli dirigenziali in Seta sono tutti ricoperti da modenesi. Trovo assurdo dire ora che il problema è rappresentato da Reggio». Prova a gettare acqua sul fuoco. Ma alla vigilia dell’assemblea dei soci di domani, l’attuale consigliere d’amministrazione reggiano in Seta, Daniele Caminati, presidente Act, non risparmia frecciate ai vertici dell’azienda del trasporto pubblico e ai soci modenesi, da giorni in rovente polemica su rinnovo delle cariche, adeguamento delle tariffe e ruolo delle partecipate.

Argomenti al centro di un vertice in programma questa mattina in sala Tricolore, al quale parteciperà l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, insieme ai sindaci dei tre Comuni capoluogo. Un tentativo di ricucire uno strappo fra posizioni sempre più distanti, a tal punto che non sono mancate da Reggio minacce di uscita dall’azienda. «Sulle lamentele dei modenesi – afferma Caminati – posso dire che all’epoca della fusione è stato uno studio modenese ad essere incaricato di seguire tutta l’operazione, facendo le dovute analisi di bilancio dei rami d’azienda conferiti. A quell’epoca nessuno aveva mosso lamentele. Non capisco il motivo di alzare i toni della polemica adesso».

Secondo il numero uno Act, «la fusione era nata con l’auspicio che l’azienda avesse caratteristiche all’avanguardia, in grado di migliorare i servizi erogati sui territori».

Miglioramenti che, secondo Caminati, qui a Reggio non si sono visti: «Credo che qualcuno si sia dimenticato che la polemica non va indirizzata ai soci e alle rispettive situazioni di bilancio, fra l’altro contestabili – aggiunge – Ciò su cui si dovrebbe riflettere è il gradimento dell’utenza». Un parco autobus vecchio, condizioni di sicurezza sui mezzi e sulle fermate spesso finite nell’occhio del ciclone. E poi una guerra di numeri di cui Caminati non riesce a capire il motivo: «L’azienda si è chiesta cosa pensano di Seta gli utenti che pagano il biglietto, che trovano gli autobus sempre in ritardo, che faticano a trovare le connessioni e che viaggiano con mezzi in cui ci sono 40 gradi, ai quali saltano anche le ruote? – attacca il presidente Act – Sono queste le domande alle quali rispondere, cercando di capire cosa si può fare per migliorare i servizi erogati. Agli utenti non interessano le polemiche sui bacini, ma interessa che il servizio funzioni».

E saranno proprio questi i temi sul tavolo nel faccia a faccia che prende il via oggi. Una lunga partita a scacchi che per Caminati non deve passare per una cancellazione di Til («È un’azienda reggiana al 100% che funziona»), ma i cui esiti dovranno essere messi nero su bianco in un nuovo piano industriale che contempli anche un tavolo tecnico per individuare strategie di miglioramento del servizio. Solo così da Reggio si potrebbe dare il via libera all’aumento delle tariffe: «Io auspico che Reggio non esca da Seta – conclude Caminati – Noi non ci opponiamo ad un aumento delle tariffe, ma bisogna discutere un piano industriale serio, con investimenti, obiettivi e strategie. Di fronte a un piano industriale del genere, le amministrazioni reggiane potranno trovare anche il modo di reperire fondi da destinare al trasporto pubblico. Uscire da Seta sarebbe un fallimento. Ma non si tratterebbe di un fallimento reggiano: Reggio è un socio onorevole. Bisogna ricordare che la stanza dei bottoni, con una gestione talvolta non attenta, è composta da modenesi».