Gazzetta di Reggio

Reggio

Prime segnalazioni dello stupratore

di Elisa Pederzoli
Prime segnalazioni dello stupratore

Qualcuno dice d’aver visto l’uomo con un asciugamano al parco. Indagini sugli abiti della vittima, a caccia di tracce

22 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. Arrivano le prime segnalazioni circa la presenza, nei giorni appena precedenti la brutale violenza sessuale denunciata da una 24enne al parco del Crostolo sabato pomeriggio, di un uomo che corrisponde allo straniero indicato dalla ragazza.

Più di una persona, infatti, è si è rivolta ai carabinieri per confermare di aver visto un uomo di colore aggirarsi nella zona con un asciugamano bianco annodato sulle spalle. Un particolare all’apparenza irrilevante, ma di quelli che si notato. E che ora dopo la denuncia della turista veneta ha fatto pensare più di una persona che ha ritenuto bene di segnalarlo alle forze dell’ordine che stanno indagando.

Gli accertamenti sul caso vanno avanti. E sono anche di natura scientifica, come ha disposto il sostituto procuratore Stefania Pigozzi che coordina le delicate indagini.

Gli indumenti della ragazza sono stati posti sotto sequestro e verranno analizzati a caccia di tracce biologiche che il maniaco potrebbe aver lasciato. Perchè c’è un particolare che rende ancora più insopportabile l’episodio denunciato dalla giovane: il mostro dopo averle messo le mani addosso, averla trascinata nella boscaglia, l’ha minacciata dicendole che aveva con sé un coltello. Una violenza anche psicologica così brutale che ha paralizzato dalla paura la vittima. Al punto che al bruto è riuscito, secondo quanto riferito dalla stessa giovane vittima e accertato in ospedale, l’accortezza di indossare un preservativo, prima di abusare di lei.

Lo stupratore non voleva lasciare tracce. Come se quall’aggressione maturata nel caldo torrido di un pomeriggio di un luglio dalle temperature infernali fosse stata in qualche misura pianificata. E a farne le spese è stata una ragazza che arrivata dal Veneto con lo zaino in spalla era venuta a cercare nel Reggiano le vie matildiche che tante suggestioni creano. Una ricerca di spiritualità che si è imbattuta nella più brutale della violenza nei confronti di una ragazza sola e che fino a quel momento era fiduciosa del mondo che la circondava.

La ciclo-pedonale e il parco delle caprette non potrà tornare alla placida e consegueta tranquillità se il responsabile dell’aggressione non verrà trovato. Per questo il lavoro dei carabinieri, così come quello dei cittadini che potrebbero aver visto, o sentito, qualcosa sabato intorno alle 13 nella zona del parco del Crostolo, all’altezza della ditta Ferrarini, sono tanto importanti.