Gazzetta di Reggio

Reggio

«Disunirsi sul Sant’Anna è controproducente»

«Disunirsi sul Sant’Anna è controproducente»

Castelnovo, Bini: «Il documento della Regione è una buona base di discussione» Torri: «Non decide solo Bologna, la parola poi passa alle Conferenze e ai sindaci»

24 luglio 2015
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CASTELNOVO MONTI. Fanno discutere le divisioni sorte lunedì in consiglio comunale a Reggio nell’ambito della discussione di un documento presentato dal gruppo Grande Reggio-Progetto Reggio sulla salvaguardia del punto nascite del Sant’Anna, sul quale il Pd ha voluto marcare alcuni distinguo. Divisioni che hanno spinto ad intervenire il sindaco di Castelnovo, Enrico Bini, che afferma: «In questa fase, mostrare di non essere uniti è controproducente». Spiega Bini: «Su questo documento, sul quale poi la discussione è stata rinviata alla prossima seduta, si è creato qualche attrito tra le minoranze e il Pd, che ha presentato un documento simile ma più aderente a quello approvato a fine giugno, all'unanimità, dall'Assemblea della Regione Emilia Romagna. Penso che in questa fase divisioni e distinguo sul tema del mantenimento del punto nascite a Castelnovo Monti siano non solo inutili, ma anche dannose. Il documento approvato in Regione è oggettivamente una buona base di discussione, tant'è che è stato appoggiato da tutti i gruppi in modo trasversale: sancisce infatti che ogni decisione sul punto nascite, ma più in generale sulla riorganizzazione dei presidi ospedalieri, dovrà essere discussa e decisa insieme ai territori. Il documento sottolinea espressamente che si dovrà arrivare a scelte condivise. In più, impegna la giunta “a valutare nei territori maggiormente decentrati e con condizioni di criticità orografiche, come ad esempio quelli montani, l’attuazione di soluzioni organizzative adeguate a garantire il mantenimento e la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate, con particolare riferimento a quelle dei servizi sanitari legati alla nascita”. Credo siano elementi che offrono davvero una piattaforma positiva: dalle prossime settimane avvieremo una serie di incontri tra tutti i Comuni del territorio appenninico su questo argomento, ed ho in programma anche un incontro con l'assessore regionale Sergio Venturi.Le possibilità di mantenere il punto nascite a Castelnovo, con una azione politica adeguata, ci sono; è chiaro che queste possibilità aumentano se il territorio si presenta coeso, su una linea comune».

Yuri Torri, consigliere regionale di Sel: «In merito alle dichiarazioni del capogruppo del Pd Andrea Capelli riportate dalla Gazzetta di Reggio mi preme fare alcune precisazioni. Non è solo la Regione a decidere riguardo alle sorti dei punti nascita. La Regione ha il compito di stilare le linee guida, ma poi la parola passa alle Conferenze territoriali socio-sanitarie di cui fanno parte anche i sindaci. I sindaci dell’Unione Montana hanno già espresso chiaramente e con atti formali la loro posizione in merito al mantenimento del punto nascite dell’ospedale di Castelnovo attraverso un sistema di integrazione tra i reparti del Sant’Anna e del Santa Maria Nuova che non sacrifica la sicurezza. Allo stesso modo, la risoluzione votata all’unanimità dall’Assemblea legislativa della Regione, che il capogruppo Capelli dice di “dover tenere in considerazione”, fa un chiaro riferimento alla ricerca di soluzioni organizzative che permettano il mantenimento dei servizi legati alla nascita. Quindi, se si vuole fare riferimento alla risoluzione dell’assemblea legislativa va benissimo, ma prima ne deve essere chiaro il contenuto. Per quanto riguarda infine il Mire, che Capelli definisce come “priorità, che avrà un riflesso su tutto il territorio provinciale”, i temi non sono strettamente collegati tra loro. Il Mire ha bisogno di disponibilità finanziarie al momento reperite solo in parte, si tratta quindi di un problema non risolvibile nell’immediato».