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Più garanzie sui prestiti i confidi si mettono in rete

Più garanzie sui prestiti i confidi si mettono in rete

Tredici consorzi in Regione fanno squadra per aumentare i servizi alle Pmi Una svolta a beneficio di 42 mila aziende e affidamenti per un miliardo di euro

24 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. I Confidi fanno squadra e si mettono rete per essere ancora più competitivi al servizio delle imprese. È stato sottoscritto ieri nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna il contratto di rete denominato “Confidi in Rete Emilia Romagna” tra 13 consorzi fidi operanti in regione e appartenenti a tutti i settori economici, tra i quali quelli reggiani.

La firma arriva a circa otto mesi dalla nascita del “Coordinamento dei Confidi dei Territori Locali” che è stata la base del percorso.

Fanno parte della rete: Agrifidi Emilia, Agrifidi Modena Reggio Ferrara, Agrifidi Uno Emilia Romagna, Confidi Per le Imprese, Cooperativa di Garanzia fra Commercianti Parma, Creditcomm, Finterziario, GarCom Piacenza, Confartigianato Fidi Cesena, Confartigianato Fidi Ferrara, COFIRE Reggio Emilia, Confidi Romagna e Ferrara e Unionfidi Parma.

I confidi della rete associano complessivamente circa 42.000 piccole e medie imprese, pari al 10% delle imprese attive in Emilia-Romagna a fine marzo (dati Unioncamere regionale). Il volume dei finanziamenti garantiti in essere al 31 dicembre 2014 era pari a oltre 1,112 miliardi di euro mentre lo stock delle garanzie prestate in essere ammontava a quasi 305,8 milioni.

Aumentare la massa critica è un passaggio necessario per poter affrontare meglio gli scossoni che dalla crisi alle imprese si sono riverberati sul sistema bancario e il contrario. Già Cofire, consorzio fidi di Reggio, aveva annunciato la chiusura in utile nel bilancio 2014 ma con tensioni sul fronte delle escussioni, che avevano portato a leggere perdite ma che rimarcano la funzione indispensabile delle controgaranzie per agevolare il credito alle imprese.

La conduzione della rete è ora affidata ad un Comitato di Gestione di 5 membri, con presidente Alberto Rodeghiero, che guida Agrifidi Uno Emilia Romagna. La rete intende essere la risposta alle sfide del cambiamento poste dalla complessità del contesto di riferimento per migliorare la qualità dei servizi offerti ai soci, per ottimizzare l'organizzazione consortile e per rafforzare il livello di interlocuzione con le banche e le istituzioni, senza rinunciare al radicamento territoriale da sempre punto di forza degli organismi di garanzia.

«Insieme per contare di più è questa la sintesi - ha detto Alberto Rodeghiero - La rete rappresenta uno strumento per guardare avanti, per continuare ad essere al fianco delle imprese del territorio e sostenerne l'accesso al credito bancario, che resta tuttora problematico nonostante le recenti misure adottate dalla Banca Centrale Europea». Il supporto all'accesso al credito, nel solco della tradizione dei confidi, è un modo concreto per aiutare le imprese a restare competitive evitando che siano intercettate da organizzazioni illegali.

Sostenere le imprese significa tutelare il lavoro esistente e creare, ove possibile, nuove opportunità di occupazione.

«L'obiettivo della rete - ha sottolineato Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, è di accrescere la competitività sul mercato della garanzia attraverso la condivisione e l'integrazione del know-how e delle risorse, la creazione di sinergie per la gestione complessiva del rischio di credito». La scelta di mettersi in rete va nella direzione indicata dal ddl delega per la riforma dei confidi approvato a inizio luglio dal Senato. Tra le priorità del contratto di rete vi è il ricorso alla riassicurazione del Fondo di Garanzia per le Pmi gestito dal MedioCredito Centrale e agli altri strumenti di controgaranzia, come Ismea.

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