Gazzetta di Reggio

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Rissa, il ferito: «Sono il capo di via Turri»

Rissa, il ferito: «Sono il capo di via Turri»

I carabinieri faticano per fermare il tunisino preso a bottigliate da un dominicano. I residenti: «Estendere i divieti anti alcol»

24 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. Correva indemoniato nel tentativo di sfuggire alla presa dei carabinieri, mentre il sangue gli colava dal collo perché poco prima era stato colpito con una bottigliata da un rivale di origine dominicana. Un’altra scena da far west, avvenuta mercoledì, che ha paralizzato gli sguardi dei passanti e dei residenti di via Turri, dove è avvenuta l’ennesima rissa in strada, in zona stazione.

Questa volta è stato versato anche del sangue, anche se le ferite riportate dal cittadino di origine tunisina non sono di grave entità. Un pomeriggio di paura interrotto dall’arrivo dei carabinieri del Radiomobile, che hanno braccato il tunisino rimasto a petto nudo per tamponare la ferita insanguinata con la maglietta. [[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:site:1.11832282:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/image/contentid/policy:1.11832282:1649488064/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Le operazioni di soccorso sono stata tutt’altro che facili: il tunisino correva e urlava dicendo «Sono il capo di via Turri». Poi è stato atterrato e controllato dai volontari del 118, che successivamente l’hanno trasportato in ospedale per verificare in maniera approfondita le sue condizioni.[[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:site:1.11832274:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/image/contentid/policy:1.11832274:1649488064/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Per le due persone coinvolte non sembrano esserci state al momento conseguenze sotto il profilo giudiziario. Il dominicano è stato sentito nella caserma dei carabinieri di via Cairoli. Su tutta la vicenda resta l’amarezza dei cittadini, testimoni involontari della rissa che non rasserena certo gli animi, avvenuta peraltro a un giorno di distanza dalla nuova ampia ordinanza anti alcol che interessa la zona stazione, via Veneri, i giardini pubblici (via Secchi, via Roma) e Santo Stefano-parcheggio Zucchi.

«Fatti come quello accaduto in via Turri ci fanno capire come l’emergenza non sia ancora terminata - sottolinea Gianni Felici, membro del comitato 4 Novembre, attivo in zona stazione - Molti passi in avanti sono già stati compiuti dalle forze dell’ordine, che ci stanno offrendo aiuto aumentando il senso di sicurezza in zona. Però non siamo ancora tornati alla tanto auspicata normalità: chi vive qui deve spesso guardarsi intorno. Le ordinanze contro l’alcol sono efficaci ma ci sono delle zone che andrebbero comprese, come via Lama Golese e viale Piave».