Gazzetta di Reggio

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Eternit Bis, il processo ancora sospeso

di Franco Dallasta
Eternit Bis, il processo ancora sospeso

Rubiera, il gup di Torino rinvia gli atti alla Consulta per decidere se si tratta di un “doppione” di quello precedente

25 luglio 2015
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RUBIERA. Finisce alla Corte Costituzionale il processo Eternit bis. Il gup, Federica Bompieri, ha sollevato una questione di costituzionalità. Il processo, dunque, verrà interrotto in attesa di una pronuncia della Consulta. La questione sollevata dal giudice riguarda il «ne bis in idem», il principio in base al quale non si può essere processati due volte per lo stesso fatto. L’imputato, lo svizzero Stephan Schmidheiny, infatti, era già stato prosciolto per prescrizione da una precedente accusa di disastro ambientale doloso. Ma nel processo Eternit bis, il magnate svizzero è chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio volontario per la morte, provocata da malattie da amianto, di 258 persone.

Una sospensione, quindi, che da un lato rallenta nuovamente il processo bis, con il timore che, qualora la Corte Costituzionale ritenga violato il principio del “ne bis in idem”, tutta la vicenda Eternit finisca nel nulla assoluto, ma, paradossalmente, se la Corte riterrà che il processo (per l’accusa di omicidio e non di disastro ambientale) debba proseguire, forse ci sarebbe l’occasione, da parte del Pm, di unire al processo anche i casi di altri 94 morti per conseguenze di amianto (tra cui diverse vittime di Rubiera, i cui famigliari hanno dato mandato alla Cgil di costiuirsi parte civile, insieme al Comune di Rubiera e al sindacato.

«Riteniamo che non ci sia nessun contrasto con la convenzione europea dei diritti dell’uomo» – afferma il pm Raffaele Guariniello, commentando la sospensione del processo Eternit bis, che vede come unico imputato il magnate belga Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio doloso aggravato nei confronti di 258 persone morte per mesotelioma pleurico causato dall’amianto.

Il gup Federica Bompieri ha sospeso la seduta di ieri mandando gli atti ai giudici costituzionali, che ora dovranno chiarire il principio del «ne bis in idem», in base al quale non si può essere processati due volte per lo stesso fatto. La Corte si esprimerà quindi sulle legittimità costituzionale dell’articolo 649 del c.c.p., nonchè sulla conformità alle norme della convenzione europea dei diritti dell’uomo. Guariniello ha poi aggiunto che «sono arrivati circa cento nuovi casi di decessi e con questa sospensione avremo la possibilità di aggiungerli a quelli già presenti al processo».

«Siamo soddisfatti dalla decisione del giudice. Il tema del ne bis in idem lo avevamo sollevato noi». Così dice il professor Astolfo Di Amato, uno dei difensori dell'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny nel processo Eternit. «La decisione del giudice – aggiunge – conferma che questo è il nodo del processo».

Ma la procura di Torino, però, contesterà nel processo Eternit Bis altri 94 casi di morte conseguenti alla diffusione dell’amianto che, dagli anni ’60 agli anni ’80, ha colpito gli operai, ma anche gli abitanti di Bagnoli (Napoli), Rubiera e, soprattutto Casale Monferrato dove ancora oggi si continua a morire per abestosi. Ora, dopo la conclusione del primo processo per prescrizione, si dovrà attendere la decisione della Corte Costituzionale.