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Caos profughi a Bologna, allestita una tendopoli

Caos profughi a Bologna, allestita una tendopoli

L’arrivo di nuovi profughi in Emilia-Romagna non manca di sollevare polemiche, soprattutto a Bologna, dove per l’accoglienza sono state allestite delle tende

27 luglio 2015
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BOLOGNA. L’arrivo di nuovi profughi in Emilia-Romagna non manca di sollevare polemiche, soprattutto a Bologna, dove per l’accoglienza sono state allestite delle tende.

«In Emilia-Romagna sinora non si sono registrate molte tensioni, né tantomeno invasioni di massa, perché il sistema di accoglienza organizzato su piccole strutture e su un’elevata rotazione ha funzionato – commenta la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini.

"Il prefetto, che ha competenza esclusiva sul tema immigrazione, ci ha chiesto una mano per l’allestimento di alcune tende solo per 48 ore. Gli allestimenti temporanei sono stati utilizzati in molte città e regioni, e non siamo certo i primi. Parliamo peraltro di popolazioni che assai difficilmente rimarranno in Italia».

La polemica è esplosa in seguito ad alcune esternazioni di esponenti della Lega Nord rispetto alle quote di assegnazione. Parole che Gualmini rispedisce al mittente.

«Spiace dover ricordare alla Lega – prosegue Gualmini – un semplice concetto: l’Emilia-Romagna fa la sua parte nel sistema di assegnazione per quote, peraltro messo a punto dall’allora ministro Maroni nel 2011, e non intende superare la quota che le spetta. È evidente che se aumenta il totale degli arrivi, aumentano anche i profughi che arrivano da noi, sempre nell’ambito del nostro 6%. Siamo persone responsabili; non possiamo accogliere tutti, ma per emergenze di 1-2 giorni non scappiamo. Soprattutto di fronte a flussi temporanei. C’è da auspicare però che il governo provveda a far rispettare a tutte le Regioni le assegnazioni, tramite un’azione coordinata delle prefetture. In caso contrario, si dichiari lo stato di emergenza. Le Regioni non possono fare tutto da sole».