Gazzetta di Reggio

Reggio

Palazzo ex Poste, la giunta tira dritto

di Roberto Fontanili
Palazzo ex Poste, la giunta tira dritto

L’assessore Pratissoli: «Tutto in regola nonostante il ricorso. Sì, ci sarà un piano in più ma era previsto dalla variante»

28 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. Il cantiere per la riqualificazione dell’ex palazzo delle Poste va avanti senza nessuno stop o ulteriore verifica, salvo un intervento del Tar a cui si sono rivolti alcuni cittadini contrari ai lavori. Il progetto e soprattutto la variante approvata dalla Giunta e dalla Soprintendenza, con il sì del consiglio comunale di ieri consente l’elevazione dai 4 ai 7 metri del nuovo intervento rispetto all’edificio preesistente. La variante approvata (con i voti favorevoli di Pd e Forza Italia e il voto contrario di Soragni M5s), consente quindi alla società Blumfield dell’imprenditore Fulvio Montipò di aumentare la volumetria ed elevare l’altezza dell’edificio che è già in avanzata fase di realizzazione. Proprio su questo intervento nei giorni scorsi alcuni residenti in un palazzo che sorge vicino al cantiere, hanno presentato ricorso al Tar. I cittadini sostengono che il progetto per la ricostruzione dell’ex palazzo delle Poste prevede un’altezza superiore di nove metri rispetto all’edificio preesistente e questo toglierebbe loro la luce naturale. Un’argomentazione fatta propria in qualche modo dall’ordine del giorno presentato ieri da Cesare Bellentani (Lista Magenta) e dal capogruppo del M5s Norberto Vaccari nel quale si chiedeva alla giunta e al sindaco di «sospendere l’approvazione della delibera e di attivare i controlli, anche mediante sopralluoghi e in presenza della Soprintendenza, per verificare che la ricostruzione dell’ex palazzo delle Poste sia conforme al progetto approvato e a convocare un’apposita commissione consiliare per esaminare la documentazione relativa al progetto».

L’ordine del giorno è stato respinto con i voti del Pd e del consigliere Claudio Bassi di Forza Italia, mentre la variante che consente di innalzare l’edificio ex Poste per portarlo alla stessa altezza di Palazzo Bussetti è stato approvato sempre con i voti del Pd a cui si è aggiunto quello del forzista Bassi. Quest’ultimo ha motivato il suo voto «con la necessità di concludere rapidamente lavori in un cantiere che stanno creando disagio nei cittadini che risiedono nelle vicinanze». A chiarire il contenuto della variante approvata ieri è stato l’assessore alla Rigenerazione urbana e al Territorio Alex Pratissoli intervenuto nel dibattito in due occasioni per illustrare le finalità dell’opera e la portata della variante in discussione. L’assessore ha sostenuto che la variante sulla base del progetto a suo tempo approvato dal Comune e dalla Soprintendenza, «prevede che l’edificio ricostruito disponga di un piano in più rispetto alla situazione originaria ma che tale piano deve arretrare di 2.5 metri rispetto al perimetro dello stabile per garantire sugli edifici prospicienti il medesimo effetto in termini di diritto al sole. La visuale libera, anche se non è un parametro previsto dal Rue è stata comunque verificata su via don Andreoli e su via Sessi». L’assessore inoltre ha dichiarato che «i lavori di innalzamento dell’edificio non sono ancora iniziati e che fino ad ora è stato costruito in base al progetto approvato in precedenza». In attesa della variante approvata ieri e che invece aumenta l’altezza e la volumetria dell’edificio ex Poste.