Gazzetta di Reggio

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Il colonnello Antonino Buda alla guida dell'Arma reggiana: «No alla paura: denunciate»

di Elisa Pederzoli
Il colonnello Antonino Buda alla guida dell'Arma reggiana: «No alla paura: denunciate»

Il messaggio del nuovo comandante provinciale: «’Ndrangheta, in arrivo nuove misure di prevenzione»

30 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. «La paura non deve esistere, perché è la base sui cui costruisce la criminalità organizzata. Se ci sono state infiltrazioni, è perché qualche parte ha ceduto. Ma se trovano un muro di gomma tornano indietro, cambiano strada. Bisogna rifiutare il compromesso e denunciare». Parla di criminalità organizzata, ma non solo, nel suo primo incontro con la stampa Antonino Buda, colonnello dei carabinieri, nuovo comandante dell’Arma reggiana.

CRIMINALITA' ORGANIZZATA. Arrivato in città da pochi giorni, ha già avuto modo di misurarsi con la realtà locale. «Sono stato a Brescello» ha detto, parlando del Comune dove tutt’ora una Commissione sta lavorando sul fronte infiltrazioni. «Guarderemo dentro i cantieri, sono questi i settori più appetibili e non solo per la ’ndrangheta» ha spiegato a proposito di come si muoverà l’Arma ora che lui è alla guida. «Nel solco – ha sottolineato - di quanto fatto dal mio predecessore (il colonnello Paolo Zito, ndr), l’attenzione sarà massima e sinergica con le altre province e forze, attraverso ancora le misure di prevenzione. So che qualche richiesta è già stata depositata». Ma non parla solo di ’ndrangheta. «Non bisogna sottovalutare altri sodalizi presenti anche qui».

L'IMPORTANZA DI DENUNCIARE. Il colonnello Antonino Buda parla anche della piccola criminalità. «Ho già iniziato a studiare il territorio e ho visto che è diffusa, soprattutto nelle periferie. Ho già parlato con i comandanti per una intensificazione delle attività di controllo – assicura – e perché si capisca quali sono i centri di ricettazione che agevolano e incitano la predoneria». Ma anche su questo fronte ha ribadito l’importanza della denuncia. «Ho incontrato una signora che ha subito uno scippo e che era rassegnata rispetto alla possibilità di denunciare, temendo di fare solo statistica. L’ho convinta che non è così: per noi è fondamentale, per imputare a chi fermiamo gli episodi che hanno commesso. Vale lo stesso per l’emergenza furti di angurie di cui ho sentito parlare. Eppure, c’è stata solo una denuncia».

LA CARRIERA. Nel lungo curriculum del colonnello Buda - 49 anni sposato con due figli - c’è la Sardegna, sul fronte sequestri di persona e la Sicilia. A Roma, al Comando Generale, ha prestato servizio all’Ufficio Legislazione ed è stato capo della sezione “Analisi Criminale” dell’Ufficio Criminalità Organizzata. Prescelto per la Scuola perfezionamento forze di polizia, ha conseguito il titolo interforze.