Gazzetta di Reggio

Reggio

«Azienda depredata, me ne vado»

di Mauro Pinotti
«Azienda depredata, me ne vado»

Luzzara: non solo rame ma anche macchinari, appello di Bernuzzi al direttore IVG per la Montanari

31 luglio 2015
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LUZZARA. Ennesimo furto di rame, senza contare i numerosi atti di vandalismo, all’ex Montanari di via Carboni a Villarotta. Devastate ancora centraline elettriche, tagliati cavi a motori elettrici. I ladri non hanno risparmiato neppure il capannone dove la ditta Giuseppe Bernuzzi di Gussola (Cremona) ha un impianto di produzione che avrebbe dovuto partire se non fosse stato bloccato, come sostenuto dallo stesso titolare Angelo Bernuzzi «da impedimenti burocratici».

L’operaio incaricato di svolgere lavori per conto dell’azienda cremonese ha innescato una sorta di lotta impari con i malviventi. Di giorno, cerca di chiudere i pozzetti, saldandoli, per impedire che i ladri di “oro rosso” taglino i cavi che scorrono sottoterra. Di notte, i ladri, imperversano in ogni area spostando ostacoli con lo scopo di raggiungere le centraline elettriche per rubare il rame. L’operaio inoltre è stato quasi costretto a fare delle barricate chiudendo, dall’interno, porte e portoni appoggiando contro pesanti macchinari o addirittura grossi massi.

«I carabinieri di Luzzara, dopo le nostre segnalazioni – ha detto l’operaio – sono più volte venuti ad effettuare sopralluoghi ma mi hanno anche detto che senza una denuncia da parte degli organi che si occupano del concordato preventivo, non possono fare più di tanto». L’altra mattina, a Villarotta di Luzzara, oltre all’imprenditore cremonese c’era anche il dottor Rocco Russo, direttore dell’Istituto Vendite Giudiziarie che ha potuto verificare gli ultimi atti di vandalismo avvenuti lo scorso fine settimana: «Mi hanno rubato tra l’altro anche un generatore di soccorso che avevo appena acquistato proprio per fare la manutenzione dei macchinari. Inoltre stanno tagliando i cavi elettrici nei nuovi capannoni, quelli che ho chiesto di avere in affitto per poi procedere all’acquisto. Tra sabato e domenica notte hanno tagliato i cavi della caldaia, per cui diventerà impossibile farla ripartire lì a Villarotta; a questo punto non si potrà più riavviare nessuno degli impianti esistenti. E così – ha concluso con una punta d’ironia ma anche di amarezza Angelo Bernuzzi – potrei anche togliermi definitivamente dalle scatole».

Tuttavia, il titolare Angelo Bernuzzi, prima di decidere di “levare le tende” ha inviato una lettera a Rocco Russo, direttore dell’Istituto Vendite Giudiziarie nella quale ha ribadito che gli organi preposti al concordato preventivo non hanno ancora fornito alcuna risposta in ordine ai danneggiamenti e prelievi a macchinari precedentemente acquistati dallo stesso imprenditore cremonese tramite asta pubblica: «In seguito agli accordi verbali intercorsi nell’incontro di lunedì 27 scorso, allo stabilimento ex Montanari di Villarotta di Luzzara, oggetto degli ultimi furti, presente il signor Rossano Capato della ditta L.E.A. Automazione srl, comunico il preventivo per il ripristino elettrico – elettronico della sfogliatrice e centratronchi per un importo complessivo di 138mila euro. Tali macchine sono state da noi acquistate con fattura n° 145 del 18 maggio scorso, e prese in consegna lunedì 27 scorso. Il signor Rossano Capato ha ribadito che «la sottrazione dei materiali elencati nel suo preventivo è stata opera non di ladri comuni ma di persone che conoscevano bene l’impianto, perché quei pezzi potevano essere utilizzati solo da ditte che già avevano macchinari Angelo Cremona, altrimenti non avrebbero saputo cosa farsene».

Una analisi che è stata condivisa anche dal direttore Russo. E Angelo Bernuzzi ha aggiunto: «Preciso che la nostra lettera inviata tramite posta certificata in data 15 maggio u.s. a tutti gli organi della procedura relativa al concordato preventivo, ad oggi non ha ricevuto nessuna risposta. Dopo questo ulteriore sollecito – ha concluso Bernuzzi – mi riterrò libero di muovermi per tutelare i mie diritti nelle sedi più opportune». In paese la vicenda sta suscitando un certo rammarico, anche perchè il rischio è che l’azienda non possa riaprire e non si riescano a recuperare i posti di lavoro promessi da Bernuzzi.