Gazzetta di Reggio

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Tax free day, la festa “amara” delle Pmi

La Cna celebra l’ultimo giorno dell’anno nel quale si lavora per pagare tasse: «Si abbassi il fisco»

31 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. Oggi non è una data qualunque per gli imprenditori reggiani. Si “festeggia” infatti il cosiddetto “Tax free day”, ovvero l’ultimo giorno dell’anno nel quale lavorano per pagare tasse, oneri e contributi. Lo evidenzia l’analisi dell’osservatorio Cna, che ha stilato una classifica su 113 Comuni italiani per capire, «fin dove arriva, nell’arco dei 12 mesi, la mano del fisco sulle piccole imprese». Reggio si posiziona al 14esimo posto nella graduatoria, dove la città con il fisco “più amico” è Cuneo, con il “Tax free day” il 17 luglio, mentre quella con il fisco “più vorace” è Reggio Calabria, dove si lavorerà fino al 29 settembre solo per pagare le tasse. Per la città del Tricolore si tratta di un lieve miglioramento rispetto al 2014, quando la Tax free day era l’8 agosto.

Altro dato interessante riguarda il “Total tax rate”, cioè il peso complessivo del fisco sul reddito netto d’impresa. Nel 2015 a Reggio un’impresa individuale media, che utilizza un laboratorio artigiano di 350 metri quadri ed un negozio destinato alla vendita di 175 metri quadri con un reddito d’impresa di 50.000 euro, avrà a disposizione un reddito netto di 20.842 euro, 803 euro in meno del 2011, l’anno zero del federalismo fiscale.

«I dati dimostrano come gli amministratori locali siano attenti ai bisogni delle imprese», spiega il presidente Cna, Nunzio Dallari, secondo cui «un’analisi del 2015 sulla tassazione delle pmi rivela che, a livello nazionale, le decisioni dei Comuni nella definizione dei tributi locali hanno annullato l’effetto positivo creato dalle disposizioni che già dal 2014 determinavano una riduzione dell’Irap».

Dallari non nasconde preoccupazione per l’eccessiva fiscalità e in particolare per l’Imu che «sta diventando un elemento penalizzante» o la tassa rifiuti «che si paga sui metri quadrati occupati e non su quantità e qualità dei rifiuti». A questo proposito Cna ha avuto una serie di incontri con i sindaci reggiani suggerendo come salvaguardare i livelli dei servizi pubblici senza penalizzare le imprese che producono ricchezza. «Ad esempio: è possibile ridurre il carico fiscale per le imprese giocando sul mix Tasi-Imu: poichè l’Imu è detraibile al 20%, la Tasi al 100%, anche i Comuni con necessità di aumentare le aliquote, agendo solo sulla Tasi possono far sì che l’aumento gravi di meno sulle imprese, che possono scaricarla totalmente». Conclude Dallari: «Sappiamo bene come il “Tax free day” sia una magra consolazione, dato che oltre il 60% del reddito di un’azienda finisce nelle casse dello Stato, ma vogliamo credere che gli annunci del premier sulla direzione riduzione delle tasse siano espressione di una volontà di cambiamento».